Cucina. Miele: elisir di lunga vita e benessere
di Maria Luisa Gualtieri


La primavera si annuncia sempre con una certa debolezza fisica, una leggera sonnolenza e un’accentuata astenia. Una sferzata di energia possiamo ottenerla assumendo quotidianamente una buona dose di miele: in genere se ne consigliano tre cucchiaini da tè al giorno. Conosciuto e apprezzato già da Democrito che lo considerava “veicolo naturale di lunga vita”; da Arstotele che lo chiamava “rugiada caduta dal cielo”; da Virgilio che lo considerava “dono del paradiso”.

E’ uno dei dolcificanti più naturali in assoluto, assolutamente digeribile perché composto da zuccheri semplici è predigerito dalle api in nostra vece. Sì, le api, che lavorano per la nostra salute succhiando il nettare dei fiori, custodendolo per mesi nelle loro cellette, deumidificandolo con il battere delle loro ali. Un vero esercito laborioso e infaticabile che ci offre un prodotto ghiotto che aiuta il corpo a mantenersi in salute.

Oggi sul mercato ci sono un’infinita varietà di mieli di produzione biologica, che non hanno subito nessun trattamento termico di conservazione e che mantengono tutte le caratteristiche naturali proprie. Una curiosità per amatori: c’è in commercio in erboristeria un miele delle api nomadi umbre; sono piccoli eserciti di api che vengono trasferite periodicamente in varie zone di montagna, e producono alternativamente vari tipi di miele: come non amare queste dispensatrici di dolcezza.

25 aprile 2002

mlgualtieri@hotmail.com
stampa l'articolo