Conversione: il realismo cristiano di un
uomo qualunque
di Carlo Stagnaro
Si chiama Leonardo Mondadori, ma potrebbe avere qualsiasi altro
nome, l'uomo che dialoga con Vittorio Messori in "Conversione. Una
storia personale". Un libro dedicato alla vita, narrata con
serenità e senza fronzoli, di una persona che solo per caso è il
presidente del maggiore gruppo editoriale italiano. Un padre di
tre figli avuti da due diverse mogli, un marito due volte
divorziato, un poverocristo come tutti noi a cui Dio ha voluto
concedere grandi opportunità, dall'agiatezza economica alla
possibilità di frequentare i cenacoli intellettuali più esclusivi,
ma che ha anche dovuto affrontare enormi sofferenze (a partire, si
capisce, dai tre tumori che avvelenano la sua vita da alcuni
anni). Leonardo Mondadori è un uomo che, dieci anni fa, si è
guardato indietro e ha visto solo disordini e fallimenti, appena
mascherati dallo sfarzo di una vita apparentemente godereccia. Un
uomo qualunque, insomma, che dopo aver cercato ogni tipo di
felicità materiale avverte la mancanza di qualcosa di più solido -
di un Volto cui affidarsi. Che si rende conto di aver ridacchiato
molte volte, ma di non aver mai sperimentato l'esperienza profonda
di quella gioia che solo la fede può donare. E' di fronte a questa
grazia che tutta la sua precedente esistenza passa in secondo
piano, per cedere il passo a una missione di apostolato e
testimonianza. E' tutta lì, in fin dei conti, la vicenda del
nipote prediletto di Arnoldo Mondadori. "Per me, la pratica della
vita cristiana è stata per decenni messa da parte - egli confessa.
Poi, ecco la riscoperta e l'avanzare sempre più - e sempre più con
convinzione e gioia - in questa strada evangelica ritrovata".
"Conversione" è un libro fatto di parole semplici, come tutte le
opere di Messori. Un libro in cui la parolona è sovente una
parolaccia - non c'è spazio per il "sincretismo" o l'"irenismo" o
chissà che; ogni attenzione è rivolta ai termini facili del
catechismo: la comunione, l'esame di coscienza, la messa. E'
questo un libro che non si cimenta nell'arrampicata libera sugli
specchi della lettura "non letterale" dei Vangeli per
razionalizzare e meccanizzare l'incontro con Cristo, ma che cerca
nei fatti, grandi e piccoli, della vita quotidiana il riflesso
della parola di Dio. I due autori, dunque, non si vergognano di
trattare argomenti anche "scandalosi": l'indissolubilità del
matrimonio, la castità, il Paradiso e l'Inferno, il ritorno a una
religiosità "antica", segnata dalla preghiera e dalla confessione
e riscaldata da una speciale devozione a Maria. Una religiosità
che può emergere in tutto il suo splendore e in tutta la sua gioia
solo grazie all'abbraccio della Chiesa Cattolica, sempre pronta ad
accogliere il figliol prodigo e ad ammazzare per lui il vitello
grasso.
Leonardo, poi, deve il proprio riavvicinamento alla fede alla
lettura di Escrivà de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei, e al suo
insegnamento limpido e intriso di un profondo, comune buonsenso.
E' forse anche per questo che Mondadori non ha subito l'"effetto
San Francesco": la mania un po' kitsch e un po' mondana, che
talvolta coglie i convertiti à la page, di abbandonare tutti i
propri averi e ritirarsi su qualche cucuzzolo esotico per
sperimentare l'esperienza del dialogo con gli stambecchi e le
donnole. Rischiando peraltro di perdere prima ancora di averlo
trovato il dialogo con Dio. Leonardo non corre questo pericolo.
Egli ha fatto proprio l'insegnamento del beato Escrivà:
primeggiare nel proprio lavoro e mettersi al servizio del Signore;
non rinunciare alle ricchezze ma usarle per fare il bene; non
adottare uno stile di vita esibizionista ma essere partecipi della
"stranezza di non essere strani". Insomma, non fuggire dal mondo
ma viverlo con la massima intensità. Su questo, anzi, i due autori
hanno sentito l'obbligo di soffermarsi, non fosse altro perché
"più di un secolo di propaganda marxista ha lasciato le sue tracce
inquinanti anche su non poca pastorale cristiana".
Ripercorrendo le vicende evangeliche, la vita di Gesù e di coloro
che gli furono vicini (fisicamente e spiritualmente) Messori
mostra che fra di loro vi erano ricchi e poveri, senza alcuna
distinzione. I primi non venivano condannati in quanto tali, anzi;
spesso è stato solo grazie alla loro benevolenza che il
cristianesimo ha potuto emergere e consolidarsi. La ricchezza è,
come tutte le cose terrene, uno strumento di cui gli uomini
dispongono e che può dunque essere usato per compiere il bene o
per fare il male. "Beati [sono] coloro - egli scrive - che possono
avere anche beni ma che ne sono distaccati, non ripongono in essi
la loro fiducia. Nella prospettiva religiosa, non inquinata da
categorie politiche moderne, vero miserabile è il peccatore, colui
che meno è ricco di una Grazia divina che, per giunta, nemmeno
desidera e cerca". Ma il fedele è sempre ricco di questa Grazia, e
il fatto che disponga o no di beni materiali nulla conta al fine
di un giudizio che spetta solo a Dio. Anzi, affermare che solo i
poveri hanno "diritto" al Regno dei Cieli è una forzatura illecita
di coloro che "vorrebbero fare del Vangelo un manuale del
rivoluzionario o del sindacalista".
"Conversione" è un libro segnato da un impietoso realismo
cristiano proprio perché racconta le ricchezze e le miserie, in
una parola la vita, di un pover'uomo come tutti. Nasce da qui il
suo essere scomodo: e c'è da scommettere che farà storcere il naso
a più d'uno. Farà arrabbiare i fanatici del laicismo e del suo dio
secolare e bastardo: lo Stato, quello che ha tolto le ostie dai
tabernacoli per mettervi le flebo, che ha sostituito alla
confessione le sedute psichiatriche e alla tonaca del sacerdote il
camice bianco del medico. Ma scatenerà pure l'ira dei fautori di
un cattolicesimo buonista, "dialogante", fariseo, dimentico
dell'impossibilità di subordinare una astratta "etica cristiana"
al messaggio salvifico della Croce. Lo scopo dichiarato del volume
è aiutare coloro che cercano la fede. E se anche uno solo
riuscisse a vedere Dio grazie alle parole, semplici e scandalose,
di Messori e Mondadori, questi avrebbero pienamente vinto la
propria sfida con il mondo.
29 marzo 2002
c.stagnaro@libero.it
Leonardo Mondadori - Vittorio Messori,
Conversione. Una storia personale, Milano, Mondadori, 2002,
€ 10,00.
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