Narrativa. Intrighi e potere a corte
di Carlo Roma

Una Eccellenza Reverendissima misteriosa senza volto né nome. Un predicatore italiano nobile e colto, padre Antonio Giardelli, dal passato oscuro e inquietante. Un semplice ed intimidito barbiere e cerusico, Renzo Braçes. I tre si muovono nell'angusto e solitario territorio di una missione cattolica in una lontana provincia di frontiera, l'Alta California, nel 1786. L'Eccellenza Reverendissima, autentica eminenza grigia, non compare mai sulla scena. Si avverte, però, la sua presenza incombente: dirige con mano sicura Braçes al quale ha affidato il compito di seguire, passo passo, le orme dell'illustre gesuita. Le conoscenze e la competenza di Giardelli, infatti, sono un piccolo e prezioso capitale. Come confessore severo e integerrimo, come silenzioso e discreto depositario di informazioni scottanti, egli ha osservato, studiato in profondità e lambito le verità nascoste di un sottile e sfilacciato intrigo internazionale. Giardelli è l'unico testimone delle ultime ore di vita di un Conte, influente e abile politico, ne conosce fin nei dettagli più intimi le passioni licenziose, le debolezze e le torbide ambizioni. Frequentatore delle alte sfere della Curia, Giardelli è in grado di tracciare un quadro preciso dei rapporti di forza insiti nel suo potente Ordine. E' attento, testardo, autoritario. Rappresenta l'intellettuale prestato agli affari di stato e alla cura, spesso con metodi feroci ed inumani, delle anime da conquistare alla Chiesa di Roma.

Padre Giardelli, dunque, dopo aver viaggiato sulla Maqueda, una nave della compagnia delle lontre, raggiunge il Presidio di Monterey. Trova ad attenderlo il barbiere Braçes ed una folla scalpitante. La scialuppa con la quale vengono traghettati i passeggeri verso la riva avanza lentamente in un'atmosfera sospesa e brumosa: fitti banchi di nebbia impediscono di scorgere la fisionomia degli ospiti in arrivo. Quando la piccola imbarcazione appare alla vista dei presenti padre Giardelli è l'unico a mostrarsi in piedi, malgrado le alte e forti onde. "Egli stava in piedi sulla scialuppa - racconta Braçes - con il suo lungo abito nero che svolazzava ed il cappello stretto nella mano". Il suo aspetto denota, fin dal primo contatto, fierezza ed austerità. Giardelli "è persona alta oltreché snella e proporzionata, ha il viso regolare, lo sguardo brillante e un naso marcatamente aquilino. Il suo portamento è fiero, come chi guardi più volentieri verso il cielo che non verso la terra". La sua permanenza fra i convertiti della Missione di Sant'Antonio, tuttavia, è funestata dalla morte violenta di alcuni soldati responsabili della sicurezza. Un cavaliere mascherato ha seminato il lutto e la paura con la sua lancia appuntita e si aggira indisturbato nei paraggi della zona fortificata. Mentre si verificano terribili fatti di sangue, si sviluppa un intenso scambio fra Giardelli e Braçes attraverso un legame sempre più stretto e solidale. La spia, progressivamente, veste gli umili panni dell'allievo e la sapienza di Giardelli tocca tutti i campi dello scibile in un dialogo serrato nel silenzio e nella penombra della sua piccola stanza.

Dov'è la verità? In che cosa consiste il discrimine fra il potere e il possesso? Cosa si nasconde dietro gli intrighi di Corte? Ed ancora: quali scenari si aprono attraverso le ammissioni raccolte, nel segreto del confessionale, dal sagace Giardelli ? "In fondo al cuore, Eccellenza" di Maurizio Bettini contiene, disseminati lungo tutto il racconto molti degli elementi che contraddistinguono l'invenzione narrativa. Al tipico ed inesauribile tema del complotto internazionale, in questo caso ambientato nelle paludate ed autorevoli Corti settecentesche, si associano le dinamiche del romanzo di formazione. Non manca il confronto, spesso fondato sul sospetto e sulla reciproca delegittimazione, tra la fede e la scienza alla luce delle nuove acquisizioni della galoppante modernità. Il gesuita Gardelli, poi, nella cui austera figura si riassume un topos letterario piuttosto diffuso, nell'addentrarsi con cautela nella descrizione dello squallido microcosmo del potere settecentesco, dichiara di conoscerne l'essenza: "il potere, Braçes, nasce dalla distanza ed è mantenuto dalla rinunzia". Le sue parole ci offrono la chiave di lettura più avvincente ed interessante del libro e ci consegnano materiale vivo sul quale riflettere.

15 marzo 2002

crlrm72@hotmail.com

Maurizio Bettini, In fondo al cuore, Eccellenza, Einaudi, Torino, 2001, pp. 306, € 16,53.



 

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