Cucina. Verdure troppo care? Scegliamole di stagione
di Maria Luisa Gualtieri


Grande bagarre in questi ultimi giorni sull’aumento dei prezzi di frutta e verdura. Tra gelate, siccità e cambio di moneta gli italiani hanno scoperto con sgomento che un chilo di insipide zucchine costano dai 4 ai 5 euro. Gli interventi di produttori, grossisti, consumatori e ministri hanno animato dibattiti e querelles in televisione e sui giornali. Le responsabilità si sono palleggiate tra i vari anelli della catena, dal produttore ai consumatori rei, secondo Sergio Billé, presidente nazionale dei commercianti, di aver provocato, con l’aumento della domanda, l’impennata dei prezzi. Fatto sta che i prodotti ortofrutticoli tendono a triplicare il prezzo nel passaggio dall’azienda agricola al mercato all’ingrosso e a raddoppiare dall’ingrosso al dettaglio. Non fa conto che si tratti di prodotti coltivati in pieno campo, in serra o già in magazzino: l’aumento è generalizzato. E qui subentra, a nostro avviso, la frode.

Una situazione pesantissima per le tasche degli italiani. Una soluzione potrebbe essere privilegiare il rapporto con il contadino che produce; ma per questo occorre lavorare sul lungo periodo per incentivare l’aumento di piccole aziende agricole, caratterizzate da un forte legame con il territorio e con i consumatori. A Roma, a Campo dei Fiori e in molti altri mercati rionali, questo è già possibile. Ci sono contadini che coltivano e vendono solo prodotti della loro campagna. La scelta di frutta e verdura è meno varia, ma la qualità e la freschezza del prodotto è garantita. E così pure il prezzo. E un altro segreto per sfruttare al massimo i vantaggi di frutta e verdura, indispensabili all’organismo umano in virtù della loro ricchezza in zuccheri, vitamine e minerali è di consumare solo frutta e verdura di stagione.

Abbiamo sempre sostenuto che per una corretta alimentazione, l’organismo ha bisogno di cinque porzioni al giorno di frutta e verdura. Nonostante l’impennata dei pezzi, continuiamo a sostenerlo: spendiamo però con oculatezza, compriamo solo la quantità necessaria. Prepariamo grandi insalate, utilizzando oltre a lattughe e insalate varie anche i germogli di soia che, con mele e arance affettate e condite con olio, sale e pepe costituisce un appetitoso piatto. Se poi aggiungiamo cento grammi di formaggio dolce a tocchetti abbiamo già un’ottima pietanza. La valeriana, o gallinella, condita con olio e aceto balsamico e arricchita da pezzetti di mela si sposa a meraviglia con formaggi dolci o ricotta. Viviamo con intelligenza e senza troppi allarmismi questa congiuntura negativa e attendiamo che i prezzi tornino alla normalità perché, come dice il ministro Marzano, “si tratta di un fatto dovuto in gran parte alle gelate e non geleremo certo per tutta la vita”.

25 gennaio 2002

mlgualtieri@hotmail.com

 

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