Saggistica. Dell'arte di archiviare i libri
di Maria Teresa Petti


Panizzi, Jewett e Cutter sono tre nomi che forse non dicono molto a chi non è addentrato in materie di biblioteconomia. Chi invece ha una qualche conoscenza biblioteconomica, anche superficiale, non solo li ha incontrati, ma li ritiene veri e propri punti di riferimento. Infine chi indaga precisamente nell’ambito della teoria della catalogazione, sa che sono i nomi per eccellenza, quelli ricorrenti, quelli che nell’Ottocento hanno creato le fondamenta delle conoscenze moderne in ambito catalografico. Maria Teresa Biagetti, docente di Tecnica dei cataloghi presso la Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari dell’Università La Sapienza di Roma, ne fa un libro serio, preciso, dettagliato.

Offre cioè un ritratto completo dei tre personaggi, sulla scia delle loro stesse parole: lettere, pamphlet, regole di catalogazione vengono riportati con esattezza, fino a ricostruire un quadro complessivo organico di grande interesse, non solo per esperti e addetti ai lavori, ma anche per chi voglia farsi un’idea di quali siano i maggiori problemi di natura catalografica, per chi cioè abbia intenzione di scoprire quale tipo di lavoro e quale storia ci siano dietro un catalogo di biblioteca. Emerge così la realtà delle biblioteche ottocentesche, ovviamente lontana da quella attuale (in cui il catalogo cartaceo è stato definitivamente sorpassato a favore del catalogo elettronico). Risulta proprio per questo interessante capire quali fattori determinavano questo tipo di lavoro, quali problemi erano in campo, e quali soluzioni riuscivano a trovare i migliori bibliotecari del secolo.

Una lettura valida che indugia sulle norme applicate, sui criteri di scelta dei personaggi che hanno fatto la storia di questa disciplina. Un materiale che può sembrare a prima vista difficoltoso, ma basta entrarci dentro con un po’ di curiosità per rendersi conto che non è solo un manuale, e non è affatto un libro scritto in “bibliotechese”, ma un bel volume d’agile lettura che esibisce una grande mole di informazioni precise, riuscendo contemporaneamente a fornire un quadro completo alla fine del quale è possibile saperne un po’ di più. Vale la pena dunque di sapere quali sono i parametri nei quali si muove la catalogazione, ad esempio; cos’è un catalogo classificato, o quali problemi abbiano creato nella catalogazione ottocentesca le opere anonime o pseudonime; cosa significhi e che valore abbia avuto (e abbia oggi), in questo ambito, la parola “rinvio”. E, di riscontro, quali siano le prospettive e i problemi attualmente collegati alla catalogazione bibliotecaria.

18 gennaio 2002

matpetti@hotmail.com

Maria Teresa Biagetti, Teoria e prassi della catalogazione nominale. I contributi di Panizzi, Jewett e Cutter, Bulzoni editore, Roma 2001, euro 20.66, pp. 288.

 


 
 

 

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