Narrativa. La Gerusalemme di Tsirkas,
scrittore di frontiera
di Beatrice Mauri
Stratis Tsirkas era un greco nato al Cairo nel 1911, quindi a metà
fra due civiltà antichissime che hanno fornito le basi delle
future culture occidentali e orientali. Durante la sua vita
collaborò con vari giornali di Alessandria, Atene e Cipro, fu
autore di due raccolte poetiche e grande studioso di Kavafis. Nel
1971 ottenne in Francia il premio per il miglior libro straniero
per la trilogia Città alla Deriva, pubblicata fra il 1960 e il
1965. Morì ad Atene nel 1980. Questa sua anima in un certo senso
di frontiera si ritrova in questo libro che Guanda ha deciso di
ripubblicare, a diciassette anni dalla prima edizione, nella
collana Narratori della Fenice.
Il Circolo, la prima parte della trilogia Città alla deriva,
racconta una Gerusalemme inedita che oggi riusciremmo
difficilmente ad immaginare. Gerusalemme nel 1942, città di
frontiera e luogo di raccolta di tutti i profughi del Medio
Oriente, centro di raccolta di razze, religioni e ideologie,
fucina dello spionaggio e del controspionaggio internazionale.
Arabi, ebrei, inglesi, americani, italiani, austriaci, rumeni,
egiziani, greci: tutti convivono e intrecciano relazioni di
diversa natura (ma soprattutto di natura sessuale), tutti fanno la
guerra a qualcuno e tutti fanno la guerra a Hitler.
Il racconto ha tre livelli di narrazione: una classica terza
persona racconta la storia di Emma, giovane e bella moglie di un
maturo ministro austriaco, preda senza scampo e senza rimorso
delle passioni della carne, come lei stessa si definisce,
“attardata superstite dell’epoca dissoluta di Francesco Giuseppe”.
Una prima persona piuttosto lucida racconta la storia di Manos,
rivoluzionario greco dedito alla lotta antifascista clandestina.
Manos si innamorerà profondamente di Emma ma ne rifiuterà la
dissoluta carnalità, sceglierà di vivere platonicamente un amore
che lo divorerà dall’interno.
Il terzo livello di narrazione, sempre in prima persona, è quello
della padrona della pensione dove tutti i personaggi si incontrano
e si ritrovano. Una narrazione caotica e visionaria, piena di
livore e di frasi interrotte, un oscuro monologo interiore. La
chiave di questo romanzo arriva nelle ultime pagine con un
inaspettato e beffardo coup de théatre con richiami a Dostoevskij
che getta una luce inimmaginabile sull’intrico di vicende umane
narrate nel romanzo.
7 dicembre 2001
beamauri@hotmail.com
Stratis Tsirkas, Città alla deriva (Il Circolo), Ugo Guanda
Editore, Parma 2001, pagine 233, lire 28.000.
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