Cucina. In punta di piedi verso il Natale
di Maria Luisa Gualtieri


Manca più di un mese alle feste di Natale. Per laici e credenti questo sarà un Natale certamente diverso, meno festoso. Di sicuro meno spensierato. L’11 settembre ha segnato in maniera indelebile le nostre coscienze e ci sarà di sicuro la voglia e la ricerca di affetti certi che ripaghino delle certezze perdute. Torniamo anche in cucina alle ricette tradizionali che ci riportino all’infanzia, ai giorni dell’innocenza per esorcizzare i fantasmi di oggi. In omaggio anche alla riscoperta italianità, non rinunciamo al panettone, tipico dolce natalizio di origine milanese, che una leggenda farebbe risalire alla fine del ‘400, ma che probabilmente è di origine assai più antica.

Il panettone è ormai da tempo diventato simbolo delle feste natalizie italiane. Non esiste infatti, un tradizionale pranzo di Natale senza la presenza di un panettone. Nei luoghi dove il legame affettivo con questo dolce è più forte, si continua ad acquistare soprattutto il tipo tradizionale. Mentre, man mano che ci si allontana dal bacino tradizionale di origine, vi è più facilità ad accogliere i panettoni innovativi (farciti con creme o cioccolato) o, ancor di più, il Pandoro. Ad ogni buon conto è sempre bello ritrovarlo a tavola, specie se a farcirlo e decorarlo sarà stata la padrona di casa in persona.

Ma prepariamo anche un dolcetto in casa, semplice e modesto d’aspetto, a forma di stella a più punte, di gusto squisito. E’ chiamato “chinu ridda” (ripieno di marmellata). Per la preparazione occorre: un chilo di farina, tre cucchiai di zucchero, 200 grammi di olio, un cucchiaio di lievito in polvere, un pizzico di sale, acqua tiepida quanto basta. Lavorare bene la pasta, poi tirare la sfoglia sottile, fare dei dischi al centro dei quali porre un cucchiaio scarso di marmellata d’uva o di altra frutta. Sollevare i bordi dei dischi, pizzottare tutt’intorno con i polpastrelli delle dita, dando al dolcetto una forma di stella. Mettere i dischetti sulla piastra del forno imburrata e cuocere in forno caldo a 200 gradi per circa 15 minuti.

23 novembre 2001

mlgualtieri@hotmail.com


 
 

 

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