L'identità di una nazione
di Cristiana Vivenzio

“L’Italia esiste”: suona così, in termini chiari e contro-provocatori il messaggio lanciato dalla rivista Ideazione nel nuovo numero di novembre-dicembre. L’Italia esiste eccome, se solo si considera che la discussione sull’identità italiana è divenuta negli ultimi anni tema centrale di dissertazione intellettuale, storica e soprattutto politica. Il presidente Ciampi richiama gli italiani ad un’identificazione simbolica nei luoghi storici dell’Italia unita, mentre emerge con forza, almeno da parte di una parte della società, un bisogno identitario nello stato-nazione che superi il riconoscimento strettamente linguistico-territoriale cui è stata relegata l’identità italiana per motivi storico-politici fin dall’unità, per coinvolgere anche gli altri elementi paradigmatici dell’identità di un paese: la sua storia, la sua cultura, l’idea di patria. Il numero speciale di Ideazione è stato dedicato, appunto, ad “Una certa idea dell’Italia”. Sì, una certa idea poiché di convinzioni sull’Italia ne esistono di molteplici e antitetiche, convinzioni che spesso scadono nel preconcetto o assumono i toni di un giudizio pressappochista o di maniera.

Con una monografia di 420 pagine, gli interventi di oltre 50 autori, il tema dell’identità italiana è dibattuto e analizzato in tutte le sue sfaccettature. Dieci sezioni disarticolano l’immagine dell’Italia e la ricompongono secondo la visione che il mondo e soprattutto gli italiani ne offrono. Che cosa è l’Italia? Quali sono le ragioni e quali le conseguenze sul piano economico, giuridico, sociale di una centralità geo-territoriale tutta italiana? Chi sono gli italiani? Che cos’è l’italiano? Che cosa significa essere italiani? Prospettive, analisi storiche, indagini sociologiche, immagini iconografice, e infine un dettagliato rapporto redatto dall’Eurispes sui “numeri dell’Italia post-moderna” - un documento statistico-descrittivo che fornisce un’istantanea del sistema Italia, evidenziando alcune tendenze di fondo proprie delle dinamiche economiche, sociali e demografiche del nostro paese.

Il numero speciale della rivista si apre con l’intervista al presidente del consiglio: “Non siamo quello che siamo ma quello che vogliamo diventare”, afferma Berlusconi esplicitando la sua idea dell’Italia. E’ l’idea di un paese che guarda al futuro, un paese moderno e popolare. Ma quella indagata da Ideazione è anche l’Italia degli italiani nel mondo, degli anti-italiani e degli italiani dimenticati. L’Italia media potenza e l’Italia delle grandi anomalie. Da Antonio Martino ad Adolfo Urso da Franco Cardini a Gianni Baget Bozzo, e poi ancora Mirko Tremaglia, Marco Follini, Vittorio Mathieu, Sergio Romano, Daniela Coli, Stefano Zecchi, Rino Cammilleri, Paolo Guzzanti e molti altri ancora. Dal volume nel suo complesso emerge un’immagine vincente e dinamica del nostro paese che troppo poco ha a che fare con quell’atipico, se visto dall’esterno, atteggiamento anti-italiano che larga fortuna ha avuto fino a qualche anno fa nell’immaginario collettivo. Un’immagine positiva e propositiva tanto più indispensabile oggi in cui “è lo spirito dei tempi a richiamare l’Italia alla sua più profonda vocazione. La sfida globale e la dimensione tragica dei fatti di settembre rivelano uno scenario nuovo sul quale il nostro paese, con il portato della sua eredità civile e culturale, può intervenire offrendo un contributo essenziale e decisivo.”

16 novembre 2001
 


 

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