Roma riapre le sale al Futurismo
di Riccardo Notte


Il Palazzo delle Esposizioni di Roma sarà quasi interamente occupato dal 6 luglio fino al 22 ottobre da una grande ricognizione che si intitola "Futurismo 1909-1944. Arte, architettura, spettacolo, letteratura, pubblicità…". L'iniziativa è nata da un accordo con lo Sprengel Museum di Hannover, che ha già ospitato una rassegna analoga curata da Norbert Nobis. Ma l'edizione italiana, curata da Enrico Crispolti, risulterà notevolmente ampliata: circa 400 le opere esposte, e 300 circa i vari documenti, libri, giornali e quanto altro occorre per delineare un quadro rigoroso ma godibile del più importante movimento artistico italiano del secolo scorso. Soprattutto, questa imponente esposizione corregge forse definitivamente le vistose lacune e le patenti omissioni che si segnalarono nella pur importantissima e storica rassegna del 1986 "Futurismo e Futurismi", al Palazzo Grassi di Venezia, curata da Pontus Hulten. Certo, in quindici anni la storiografia del futurismo ha fatto passi da gigante. Ciò che affiora da una messe ormai sterminata di studi è che il movimento fu molto più articolato di quanto non lasciasse supporre il tenace luogo comune che confinava i migliori esiti del futurismo all'opera di sette o otto personalità.

Nato nel 1909 il Futurismo fu vitale per ben 35 anni, fino alla morte del suo fondatore Filippo Tommaso Marinetti. Eppure, il Futurismo è a tutt'oggi un fenomeno estetico celebre ma poco conosciuto. La rassegna, inaugurata anche dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, è stata dunque concepita per fornire una serie di indicazioni sui vari campi in cui il Futurismo esercitò la sua influenza. La mostra si avvale, fra gli altri, dei contributi di Gino Agnese, Renato Nicolini, Francesco Perfetti, Claudia Salaris e Mario Verdone e di altri noti studiosi (Catalogo Mazzotta). 

L'esposizione si articola in un prologo dedicato alle opere pre-futuriste di Boccioni, Balla, Carrà, Severini e Russolo, firmatari del primo manifesto, e in tre sezioni. Nella prima sezione figurano celebri capolavori "analitici" dei cinque "fondatori", nonché dei primi compagni di avventura, da Sironi a Soffici, da Prampolini a Depero a Dottori al protoastrattista Magnelli e ai quasi-futuristi Dudreville e Arturo Martini. Molti i prestiti illustri, come "I funerali dell'anarchico Galli" di Carrà, proveniente dal Moma di New York. Molte anche le novità, fra cui spiccano alcune opere di Boccioni: l'acquerello "Dalla finestra", del '16, e la litografia in due esemplari "Forme uniche nella continuità dello spazio", del '13. La fase "sintetica" parte dalla seconda metà degli anni Dieci e comprende oltre a dipinti e sculture dei maestri ora ricordati anche opere di Julius Evola, Notte, Conti, Lega, Baldessari e altri. La seconda sezione focalizza negli anni Venti gli sviluppi dell'arte meccanica, dell'Idealismo cosmico e dell'Aeropittura attraverso le opere di Prampolini, Fillia, Depero, Dottori, Munari, Crali, Diulgheroff, Benedetta (la moglie di Marinetti), Rosso, Pannaggi, Oriani, Peruzzi, Delle Site, Monachesi, Di Bosso e altri, nonché attraverso gli scritti di Marinetti. Infine, nella sezione "Ricostruzione futurista dell'universo", sono esposti prodotti dell'inventiva futurista che spaziò dal cinema al design, dall'architettura alla fotografia, dalla grafica pubblicitaria, alla moda, all'arredo, alle tecniche di comunicazione. 

6 luglio 2001

notte@netlab.it

"Futurismo 1909-1944. Arte, architettura, spettacolo, letteratura, pubblicità…". Roma, Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194, telefono 06 48941230. Dal 7 luglio al 22 ottobre 2001.





stampa l'articolo

LINK:

LA MOSTRA

www.palaexpo.
com/schede/
default.asp?
schede=5

PALAZZO DELLE
ESPOSIZIONI
www.pala
expo.com