La politica secondo Julien Freund
di Cristiana Vivenzio


In che misura la politica rappresenta una sfera d’azione dotata d’autonomia? Esiste un’essenza della politica? Qual è la finalità prima che chi fa politica deve porsi? Con quali mezzi si realizza il fine del politico? A questi e ad altri interrogativi risponde Julien Freund nel suo libro “Che cos’è la politica?” appena uscito in libreria per i tipi della nostra Ideazione editrice (276 pagine, 34mila lire). Edito in Francia nel 1965, questa opera di Freund è tradotta e pubblicata per la prima volta in italiano. Julien Freund, nato nel 1921 e deceduto nel 1993, appena otto anni fa, è stato uno degli esponenti di punta del “realismo politico” europeo contemporaneo. Allievo di Carl Schmitt e Raymond Aron è stato uno dei più importanti filosofi della politica del Novecento. Fondatore con Gaston Bouthoul della polemologia, ha insegnato per due decenni presso l’università di Strasburgo. Traduttore in Francia di Max Weber, ha curato scritti e testi di Carl Schmitt, Vilfredo Pareto e Georg Simmel.

L’ambizione del libro pubblicato da Ideazione è un invito a pensare la politica politicamente. Un libro originale e brillante. Una difesa della politica contro i teorici della “fine della politica e i fautori della antipolitica”. Una requisitoria serrata contro il moralismo politico, il falso universalismo, l’irenismo e l’utopia di un mondo senza conflitti e senza tensioni. Secondo l’autore, la politica possiede, rispetto ad altri ambiti d’attività dell’uomo (la religione, la morale, l’economia), dei fini specifici: il bene comune, la concordia interna e la sicurezza esterna. Possiede anche dei mezzi suoi propri: la forza e l’astuzia. Nel solco di Aristotele e Machiavelli - riferimenti polari della tradizione politica occidentale - l’autore illustra, con efficacia e chiarezza, tutti i concetti chiave della politica (antica, moderna e contemporanea): la libertà, la decisione, la colpa, la responsabilità, l’obbligazione.

Un volume, questo di Freund, che per i temi che tratta e per gli argomenti che svolge, si inserisce perfettamente nel dibattito contemporaneo sui limiti del potere dello Stato, sull’uso della forza nelle relazioni internazionali, sulla difesa delle libertà individuali, sulla ricerca di un equilibrio tra forza e diritto, tra libertà e autorità. Per la collana “Tra due secoli” di Ideazione si tratta dell’ottavo titolo, successivo all’ultimo successo editoriale del libro “Economia & Commercio” di Fernando Pessoa. Da oggi è distribuito in tutte le librerie, colmando una grave lacuna nella saggistica italiana.

22 giugno 2001

c.vivenzio@libero.it



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