Giromangiando. Le bionde di Testaccio
di Angelo Mellone

Quando si dice la paziente pazienza, la voglia di costruire un locale, meglio un luogo, che sa un po’ di pub e un po’ di osteria, un po’ di bistrot e un po’ di silenzioso ritrovo di gourmet dai gusti sobri. L’Oasi della birra è decisamente tutto questo. Non solo per la straordinaria carta, in cui ti smarrisci tra centinaia di cervoge, dalle impensabili connotazioni etniche o dai sicuri approdi abbaziali. Questo basterebbe a consigliare visite ripetute. Qui si trova, pagina dopo pagina, giovanil consiglio uno dietro l’altro, la ricerca di un gusto che non ha voglia di vantarsi ma di regalare solide emozioni. E allora via con la curatissima carta dei salumi e dei formaggi, con taglieri colmi per piacere a chi è esasperato dall’anoressia dell’offerta romana, il cervo, lo stracotto d’asino, le polente, le bruschette, la piccola e intelligente carta dei vini, i buoni dolci e gli ottimi distillati. I prezzi, difficilmente uguagliabili in giro per la Capitale. Con trenta euro birre comprese vi alzerete, tra le volte a botte giù di sotto o in mezzo agli scaffali enotici e alle piccole ricercatezze (set birra-fai-da-te compreso) al piano terra. Servizio giovane, ma correttamente appassionato. Evviva l’oasi, la birra, chi ci ha scommesso, chi ci viene.

16 gennaio 2004

L'Oasi della birra - P.zza di Testaccio, 38/42 – Roma - 06/5740039
 
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