Gli ultimi giorni di Pompei
di Carlo Roma

Marco Attilio, ingegnere dell’acquedotto romano, si muove nella brulicante e vociante Pompei. L’ombra del borbottante Vesuvio si allunga, in apparenza innocua ma in realtà carica di violenza, sulle ville inermi, sui campi arati, sulle case della povera gente e su ogni segno della presenza di Roma nella ridente costa napoletana. Un’atmosfera sospesa, un clima torrido ed irrespirabile, un sole che infiamma gli animi e brucia le campagne: piccoli segnali che indicano, insomma, con sempre più insistenza, la tragedia incombente, in un lento ed inesorabile conto alla rovescia. L’acquedotto, vanto della civiltà e della perizia dei nostri antenati, mostra vistosi cedimenti. Molte città sono già sprovviste d’acqua, altre – fra le quali proprio Pompei – rischiano di perderla nel giro di poche ore. Le terme sono ad un passo dalla chiusura: i riti nobili di ogni giorno, il confabulare ora annoiato ora acceso con cui si rinnovano i patti di amicizia e si stringono importanti traffici, mentre gli schiavi si prodigano per assecondare i capricci dei padroni, sono messi a repentaglio da un’incertezza sottile che serpeggia solo tra le menti più avvedute ed illuminate. Sono in tanti, infatti, a non capire che le certezze si sgretolano ora dopo ora scivolando inesorabilmente verso la fine. Alcuni, invece, accecati come sono dal desiderio di conquistare nuove posizioni di potere, intessono la loro tela perversa, mandano a morte servi innocenti e proseguono nei loro sporchi traffici. Nel frattanto la terra, emettendo vampate di vapore, trema. L’aria si fa insopportabile, la temperatura si alza fino a raggiungere vette inimmaginabili e la tensione, fra gli uomini e i diversi elementi della natura, cresce e si estende sino ad annullare la lucidità delle coscienze.

Ecco a cosa va incontro, dunque, il giovane e virtuoso Marco Attilio, l’indiscusso protagonista di Pompei, il nuovo romanzo del giornalista e scrittore inglese Robert Harris. L’autore non è nuovo alla ricostruzione storica – ed in particolar modo ad una sua rilettura originale - di eventi decisivi per l’umanità. Nel 1992, ad esempio, pubblicò Fatherland nel quale ipotizzava che la Germania, dopo aver vinto la seconda guerra mondiale e aver soggiogato tutta l’Europa, proseguiva nella sua opera di ferreo dominio avanzando verso Est. In quel caso, però, come anche nella sua ultima fatica, (appena pubblicata, ancora una volta, da Mondadori) l’Impero scricchiolava, dando la sensazione che la stanchezza del suo condottiero – Hitler aveva oramai raggiunto i 75 anni – potesse comprometterne la stabilità. In Fatherland siamo immersi nelle torbide ambientazioni dei primi anni ’60.

In Pompei al contrario seguiamo sul campo, guidati dall’attento Marco, le ore che precedono la dirompente eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Non manca, naturalmente, la suspense. Esomnio, capace ingegnere delle acque dalla assai dubbia moralità, scompare misteriosamente. Marco Attilio è inviato da Roma a sostituirlo e a fare luce sulle incongruenze che hanno caratterizzato la sua gestione. Si trova a fronteggiare personaggi ambigui, primo fra tutti il disprezzabile Ampliato. Uomo senza scrupoli, affamato di potere, pronto a seguire soltanto l’odore degli affari illeciti pur di incamerare denari, Ampliato è stato a lungo uno schiavo al quale il suo padrone, prima di spirare, ha restituito la libertà. A seguito di questa concessione egli ha dato vita ad una fulminante parabola grazie alla quale è diventato una delle figure più rispettate e temute di Pompei. Alla sua corte siedono, sebbene con sdegno, coloro che un tempo aveva servito oramai piegati giocoforza alle sue volontà e ai suoi desideri. Marco Attilio affronta, pertanto, con coraggio le insidie e le trappole messe in atto da Ampliato delle quali Harris ha disegnato, nel corso del racconto, i tratti più significativi senza però approfondirle e svilupparle con novizia di particolari lasciandole ad uno stato in un certo senso embrionale. L’unica macchia, forse, di un romanzo godibile, asciutto e teso.

19 dicembre 2003

crlrm72@hotmail.com

Robert Harris, "Pompei", Mondadori, pp. 296, € 18,60.

 
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