Cinque sensi in cerca d'autore
di Angela Regina Punzi
Emanano profumi intensi, suggeriscono un motivo da canticchiare.
Ti catapultano in atmosfere esotiche, a volte solo semplici
miraggi. Hanno il sapore di pasti appetitosi, ma se li sfiori
possono essere ruvidi e pungenti. Con gli occhi, con la bocca,
col naso, con le mani, con le orecchie: ecco un percorso
attraverso i cinque sensi con cui i libri ci parlano. Uno sfogo
letterario per accostarsi alla lettura in modo interattivo.
Olfatto. "Il profumo" di Patrick Süskind (Tea, p. 259, €7,80).
"Colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini".
Parigi, 17 luglio 1738. Jean-Baptiste Grenouille nasce in una
giornata afosa ed opprimente, nel luogo più puzzolente della
Francia infettato dagli odori più penetranti e sgradevoli che si
possano immaginare. Fin dal primo giorno di vita si dimostra un
essere assolutamente ripugnante, non solo fisicamente. Crescendo
si dimostrerà un vero e proprio genio del male. E non esiterà a
compiere i crimini più odiosi per dominare il cuore degli
uomini. Un personaggio che affascina col suo sottile fascino
della malignità, ossessionato com’è sin dall'infanzia dalla
ricerca del bello e dell'assoluto. Ha un fiuto straordinario: è
capace di riconoscere la più lieve sfumatura di un odore anche a
miglia di distanza. Proprio lui che non ha odore. Per questo
passa inosservato tra gli uomini, come se senza profumo non
esistesse. “Gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla
grandezza, davanti all’orrore, e turarsi le orecchie davanti a
melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi al
profumo. Perché il Profumo è fratello del respiro”. Un libro che
ti infetta le narici.
Gusto. "Dolce come il cioccolato" di Laura Esquivel (Gli
Elefanti, p. 180, € 11,88). Dodici ricette afrodisiache per
dodici mesi dell’anno. Il cibo è il filo conduttore di questo
romanzo: cibo piccante e passionale con retrogusto erotico.
Magie culinarie, condite ad amori latini. Messico, inizi del
1900: una storia d'amore tormentata e soffocata condita con
ricette ricche di peperoncino, cacao, uova e spezie. Ricette
magiche perché magica è l’attrazione tra Pedro e Tita. Fin dal
loro primo incontro, poco più che adolescenti, sono quasi
stregati da un sentimento che li attrae. Purtroppo a causa di
un'assurda tradizione familiare, per Tita il matrimonio è
impossibile: ma per umana volontà e con la complicità del fato,
lei e Pedro si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto come
cognati, costretti alla castità e tuttavia legati da una
sensualità incandescente. Nel racconto l’arte culinaria è
veicolo di emozioni, sensualità ed erotismo. Un libro da
assaporare.
Tatto. "Seta" di Alessandro Baricco (Rizzoli, p. 105, € 5). Il
fruscio della seta, candido e accattivante. Lavilledieu, Francia
meridionale, anno 1861. Per vivere, Hervé Joncour comprava e
vendeva bachi da seta. Pacatamente. “Era d'altronde uno di
quegli uomini che amano assistere alla propria vita, ritenendo
impropria qualsiasi ambizione a viverla... Si sarà notato che
essi osservano il loro destino nel modo in cui, i più, sono
soliti osservare una giornata di pioggia”. Hervé Joncour è un
uomo tranquillo, posato, senza grossi sogni e senza grosse
ambizioni. Ma quando le epidemie attaccano prima gli allevamenti
europei, poi quelli del vicino Oriente, si spinge
avventurosamente fino al Giappone per procurarsene di
contrabbando. A casa ad aspettarlo pazientemente c’è Helene, sua
moglie. In quella terra ai confini del mondo, acquista le
preziose uova di baco da Hara Kei, uomo potente del posto. Poi
una sera appare accanto a lui una creatura misteriosa: un volto
da ragazzina, occhi dal taglio non orientale. Nel leggere Seta
regna il silenzio. Nei viaggi di Hervè Joncour solitario per
mesi, nel suo ripercorrere esattamente lo stesso percorso, nello
sguardo della ragazza, nell'attesa della moglie. Nelle pagine
vuote, nelle ripetizioni, nella punteggiatura veloce, quasi
pronta a smorzare la frase e a non dire più del necessario.
Tutto, a iniziare dai sentimenti, è accennato in modo lieve,
sfiorato come al tocco della seta. E’ un libro scritto con
delicatezza. Un libro da accarezzare.
Vista. "Il Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
(Feltrinelli, p. 251, € 6,50). “...sul terreno rossiccio le
piante crescevano in fitto disordine, i fiori spuntavano dove
Dio voleva…da ogni zolla emanava la sensazione di un desiderio
di bellezza presto fiaccato dalla pigrizia”. Se acquistate una
guida della Sicilia la descrizione del paesaggio riprende
proprio questo passo del celebre romanzo di Tomasi di Lampedusa.
Una veduta giallo ocra, come la copertina di una delle
primissime edizioni Feltrinelli. Il tramonto della Sicilia
borbonica in una giornata di maggio del 1860, i suoi profumi ed
i suoi odori. E’ Sicilia all’interno degli splendidi palazzi di
città e di campagna appartenenti alla nobile famiglia dei
Principi di Salina. E’ Sicilia nelle vaste campagne assolate e
bruciate dal sole, esaltate nel contrasto coi giardini
signorili, freschi e ricchi di odori fragranti. Giardini
floridi, odori intensi di una vegetazione quasi carnosa ma che
suggerisce un vago presagio di morte. E’ la fine di una grande
famiglia, di un’epoca, l’amara riflessione sull’incapacità di un
vero cambiamento della società siciliana. E poi chi non ricorda
l’eleganza “angelica” di Claudia Cardinale nella scena del
mitico ballo? Un libro a cui rubare i colori ambrati della
Sicilia.
Udito. Da Furore di John Steinbeck a Bruce Sprigsteen (Bompiani,
p. 478). "The Grapes of Wrath" è il titolo originale del romanzo
di Steinbeck, uscito negli Stati Uniti nel 1939 e conosciuto in
Italia come "Furore". Diventato poi il simbolo della Grande
Depressione. Adattato per il cinema da John Ford, ha ispirato la
musica di Woodie Guthrie -"maestro" del più noto Bob Dylan- e
nel 1995 di Bruce Sprigsteen, "The ghost of Tom Joad", un
bellissimo album del Boss. In un percorso musical-letterario,
questo disco, ed in particolare la canzone che gli dà il titolo,
risentono infatti dell'influenza del libro di Steinbeck. La
storia della famiglia Joad ci mostra un'America divisa tra
grandi opportunità e triste miseria. Ci parla con crudeltà della
Grande Depressione del 1929, degli esodi lungo la Highway 66
verso la "terra promessa": la California. La crisi economica del
'29, così ben studiata e analizzata in seguito dal noto
economista Keynes, è per Steinbeck l'occasione per dipingere a
tinte fosche una splendida metafora della condizione umana. Una
tartaruga che attraversa la strada diventa il simbolo della
migrazione dei braccianti verso ovest. La vita dell'uomo come un
viaggio lungo una "strada" interminabile e impervia. E lungo
questa strada viaggiano diverse vicende umane: le grandi e
luccicanti automobili sfrecciano accanto ai "rottami con le
ruote" dei poveri Joad. Un libro da ascoltare. (A.R.P.)
19 dicembre 2003
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