Globalizzazione, superare gli stereotipi

Un libro che, finalmente, aiuta a comprendere il fenomeno della “globalizzazione” (o “mondializzazione”) non solo alla luce di limitate e parziali interpretazioni economiche o tecniche ma all’interno di un fondato approccio filosofico. Secondo Marramao siamo di fronte a un passaggio epocale destinato a trasformare tutte le culture e che chiama in causa radicalmente la riconversione di concetti sinora pensati secondo la vulgata ottocentesca: identità e differenza, contingenza e necessità, tradizione e modernità, nonché, per cominciare, locale e globale. Rispetto alle letture a caldo – e apparentemente di segno contrapposto – di Fukuyama e Huntington, il filosofo della politica italiano invita a demistificare le false opposizioni, come quelle tra pubblico e privato, tra Stato e mercato e tra Oriente e Occidente. La prospettiva disegnata da Marramao è affascinante e contraria a qualsiasi lettura pessimistica o, peggio, apocalittica: “Fuori da ogni ossessione identitaria. Senza nessuna nostalgia di reductio ad unum. E soprattutto senza mai dimenticare il monito – ad un tenpo postliberale e antitotalitario – dei vecchi maestri della teoria critica francofortese: il potere buono è solo il potere limitato. Il totum è il totem”.

19 dicembre 2003

Giacomo Marramao, “Passaggio a Occidente. Filosofia e globalizzazione”, Bollati Boringhieri, Torino, 2003, pp. 248, € 26

 

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