Tv. Paolo Bonolis uno e trino
di Paola Liberace
Un’impresa così poteva riuscire soltanto a lui: lunedì 1
dicembre, in prima serata, Paolo Bonolis è andato in onda su tre
reti in contemporanea, privilegio che fino ad oggi era stato
concesso solo al presidente della Repubblica o al primo
ministro. L’aspetto particolarmente interessante è che in uno
dei tre casi – l’unico in diretta - si parlava degli altri due.
In effetti, le trasmissioni su Rai Uno, Canale 5 e La 7, che
mostravano a titoli diversi l’immagine dello show-man,
rappresentavano tre gradi diversi della conversazione
televisiva, tre strati di cui quello inferiore era incapsulato
sia da quello intermedio che da quello superiore, che li
ricapitolava entrambi.
Al grado zero, la normale televisività della trasmissione
“Affari tuoi”, in cui Bonolis – registrato – faceva il suo
mestiere, distribuendo pacchi regalo e cercando di conquistare
audience, il tutto in “differita”. Al primo grado, il commento
di Striscia la Notizia, che nel frattempo mandava in onda
l’intervista allo stesso Bonolis, parlando con il conduttore del
conduttore – o meglio delle dichiarazioni da lui rese a
L’Espresso, che apparentemente stridevano con questa veste.
Proprio Bonolis scherzava con Staffelli, dopo la consegna del
solito tapiro, sull’eventuale vantaggio di audience realizzato
dalla trasmissione di Ricci, in virtù dell’intervista: da
attribuire a Striscia o a Bonolis stesso? Ma anche in questo
caso si trattava di un servizio registrato e poi mandato in onda
successivamente. Al secondo grado, finalmente, ecco “Otto e
mezzo”, la trasmissione solitamente meno fortunata – almeno
stando alle cifre dell’Auditel - delle tre, che lunedì sera però
era l’unica a parlare con Bonolis in diretta nei suoi studi.
Oltre ad averlo in carne ed ossa, il programma di Ferrara e
della Palombelli trasmetteva contemporaneamente in studio le
immagini dei programmi di Rai Uno e poi di Striscia, per
parlarne con il diretto interessato e quindi ridefinire entrambe
le situazioni che scorrevano nei maxi-schermi. E’ proprio il
caso di dire che si discuteva “sopra” le altre due trasmissioni,
il che, per questo strano corto circuito televisivo, vuol dire
discutere contemporaneamente “davanti”.
Se vale quello che Staffelli diceva dell’audience, l’ascolto de
La Sette avrebbe dovuto essere triplicato rispetto agli altri
due programmi. Ma, viene ancora da chiedersi per merito di chi?
Della faccia di Bonolis, sempre e comunque mattatore (nei quiz,
dei concorrenti; nelle interviste, di se stesso conduttore; e
nei dibattiti, di se stesso intervistato)? O dell’idea di “Otto
e mezzo”, che con questa mossa è salita un gradino più in alto
delle altre due reti per mostrare tutti i volti di Bonolis uno e
trino?
5 dicembre 2003
pliberace@yahoo.it
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