Karlsplatz diventa Nikeplatz, ma solo per scherzo
di Giuseppe Mancini

Marchi, marketing, sponsorizzazioni. Nell’era della realtà virtuale, della multimedialità e dell’invasività (e invadenza!) televisiva, logo e messaggi pubblicitari sono diventati un elemento costante della vita di relazione e degli eventi collettivi: su Internet e nei telegiornali, ma anche in ogni angolo metropolitano, nei teatri, nelle sagre di paese, negli stadi. E' l’economia della competizione, della scelta e dell’abbondanza, dei messaggi pubblicitari e dei logo, dei marchi e dei prodotti; a volte più dei marchi che dei prodotti. Come nel caso della Nike, multinazionale dello sport e del tempo libero, marchio eponimo della globalizzazione e dell’anti-globalizzazione. Nike che, già protagonista di campagne pubblicitarie di grande impatto mediatico, ha escogitato un nuovo, sorprendente meccanismo di sponsorizzazione: ridisegnare gli spazi pubblici delle città, suggellandoli col proprio nome e il proprio marchio.

A Vienna, la storica Karlsplatz diventerà Nikeplatz; con tanto di gigantesco monumento allo “swoosh”, l’inconfondibile logo della Nike: lungo 36 metri e largo 18, in acciaio rivestito di una speciale resina rossa ricavata da suole di scarpe Nike usate. Un punto informativo posto in un angolo della piazza e realizzato in materiale trasparente, fornisce ai cittadini tutti i griffatissimi dettagli dell’operazione: i progetti, un plastico, volantini a volontà, un sito web avveniristico con lo swoosh dappertutto. Esiste persino una linea telefonica informativa: per chiarimenti, commenti, suggerimenti, eventuali rimostranze. Non tutti, infatti, hanno accettato con entusiasmo la filosofia dell’iniziativa: che presto interesserà piazze e strade storiche delle maggiori città del mondo: da New York a Tokio, da Parigi a Roma, da San Paolo del Brasile a Los Angeles, da Chicago a Sidney. 

O forse no! Perché la Nikeplatz, il monumento allo swoosh, il punto informativo griffato e tutto il resto sono solo una burla; una burla realizzata con gusto e intelligenza, grazie alle capacità comunicative non comuni degli autori: il collettivo 0100101110101101.org e l’associazione Public Netbase. Una burla, ma soprattutto un invito a riflettere sui meccanismi alla base della società dell’informazione, sugli effetti collaterali negativi della comunicazione pubblicitaria; un’iperbole provocatoria, ma con qualche fondamento nella realtà. Soprattutto una burla di successo: come testimoniano le indignate proteste dei cittadini viennesi e la battaglia legale preannunciata dalla Nike spiazzata. Ma c’è davvero chi ha creduto che al sindaco di Vienna sarebbe stato dedicato un nuovo modello di scarpa, il Ground Turbolence III, da indossare nel giorno dell’inaugurazione della Nikeplatz e del monumento allo swoosh? Ragionevolezza, spirito critico, sano scetticismo: gli unici antidoti contro i messaggi ingannevoli, la pervasività pubblicitaria e le burle!

24 ottobre 2003


giuse.mancini@libero.it

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