Tv. Sesto senso: il riscatto dei telemaghi
di Paola Liberace

Ci voleva la classe di Amanda Lear per riuscirci: dopo aver bissato il successo di “Cocktail d’amore”, sfruttando tutto il potenziale della nuova formula invece che rischiava di risultare un punto di debolezza, è tornata su RaiDue per “riscattare” la classe dei telemaghi, veggenti, cartomanti e imbonitori vari. Nella trasmissione “Sesto senso”, in onda il martedì su RaiDue alle 21.00, si sfidano due concorrenti che devono indovinare l’identità degli ospiti del programma, visibili solo ai telespettatori. 

I concorrenti tentano di individuare le caratteristiche del personaggio nelle prove, che sono appunto cinque, una per ogni senso, più una per il “sesto senso”: ad aiutarli, gli occultisti del piccolo schermo, che dicono la loro in base alle proprie percezioni “extrasensoriali”. Sembra la rivincita dei veggenti, il modo di riportare alla ribalta e consacrare di fronte agli spettatori televisivi la loro professione, il loro diritto alla credibilità dopo tutte le tempeste che hanno vista travolta la categoria – oltre il mago do Nascimiento, da ultimo ci è cascato anche Roberto “il baffo”. Invece è un godibilissimo modo di prendere in giro, se necessario, una volta per tutte le loro presunte doti: il telespettatore assiste divertito a scenette nelle quali dalle congiunzioni astrali, enunciate da personaggi ormai alla berlina in quanto tali, dovrebbero risultare caratteri e inclinazioni in verità completamente opposte a quelle reali. 

E’ il miracolo di un rovesciamento che mette in scena il re nudo senza mai scadere nella derisione e nella polemica: l’ironia (già ingrediente principale del “Cocktail”). E il perno di questa irresistibile ironia si conferma il personaggio di Amanda, sempre accompagnata dall’irrinunciabile Malgioglio (Max Giusti), ma anche da Cassini e Malgaroli – che ostacolano, purtroppo, la brillante ma sempre discreta conduzione della Lear, costringendola per qualche momento all’interferenza. La formula della comicità di un cabarettista come Cassini, ad esempio, non si adatta altrettanto agevolmente al gioco del rovesciamento, così diretta e “urlata”; una volta di più in Tv Amanda Lear conserva qualcosa da insegnare, anche alle Iene.

4 luglio 2003

pliberace@yahoo.it

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