Real Tv, aspettando l’estate
di Paola Liberace
Nel palinsesto televisivo pre-estivo (e post-Grande Fratello 3) il
“popolo” continua a giocare il ruolo di protagonista, oltre che di
spettatore: ma la sua partecipazione si evolve, come mostrano tre
programmi, su tre diverse emittenti, presentando tre modi diversi
e potenzialmente di concepire l’intervento del pubblico. Il primo
modello, ormai noto, è quello riproposto dal programma di
Antonella Clerici, “Adesso
sposami”, definito con un neologismo non troppo felice
“liet reality”. In una cornice più o meno improvvisata, le
fidanzate tentano di trascinare i propri fidanzati (a loro
insaputa) di fronte alle telecamere, per strappare loro una
promessa nuziale. Non sembra interesse della trasmissione
restituire un’immagine fedele della società rappresentata dalle
coppie ospiti – invocata solo in quanto oggetto di osservazione -,
quanto insistere su modelli consueti, quasi stereotipati, per
facilitare l’identificazione degli spettatori. Quanta “reality”
resti dopo un’operazione di questo tipo è discutibile.
Molto marcata, anche se proprio per questo altrettanto sospetta,
la realtà che costituisce la base del programma di Marco Berry, “Invisibili”,
la cui prima edizione si è conclusa da poco. Utilizzando una
formula a metà strada tra “Chi l’ha visto” e un documentario
sociale, il programma non soltanto raccontava le storie di
personaggi ai margini della società, che sono usciti dalla vita
“normale” per ragioni familiari, sentimentali, lavorative, ma si
proponeva anche di segnalare il loro destino alle persone che li
hanno persi di vista, rimettendoli in contatto con il loro passato
e riannodando i fili spezzati della loro vita. Il “popolo” compare
quindi non solo come oggetto d’osservazione, ma anche come
soggetto agente: è la seconda componente che fa sospettare nella
prima le inevitabili concessioni allo show business, e la
“carrambata” resta in agguato.
Nel terzo caso, invece, il pubblico passa totalmente dalla parte
del decisore, anche in virtù della natura del canale: eBisMedia è
una Tv completamente on demand, basata sulla banda larga, che vive
di interattività e personalizzazione dei contenuti. Nessuna
meraviglia, quindi, se a stabilire la trama e la conclusione di “E”,
il primo film interattivo italiano, sono proprio gli spettatori.
In 45 minuti di film – in cui intervengono con piccoli camei tanti
VIP - è possibile scegliere il finale, oppure approfondire la
storia di uno dei protagonisti. La popolarità è assicurata anche
dalla partecipazione di Gabriele Cirilli, la “Tatiana” di Zelig:
un protagonista scelto ad hoc per suscitare il “popolo” stesso
tanto da coinvolgerlo, divertirlo e spingerlo infine a dirigere il
gioco. Basterà?
20 giugno 2003
pliberace@yahoo.it
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