MUVI, parte dall’Abruzzo il museo virtuale
di Valentina Piersanti

A volte l’Italia delle istituzioni riserva delle sorprese e si rivela meno burocratica ed elefantesca di quella a cui siamo abituati. Tanto che in un settore spesso malato di immobilismo come quello dei beni culturali, capita di scoprire un progetto valido e al passo con i tempi, nonostante la sua storia risalga al “lontano” 1996. L’idea che ha portato alla realizzazione di MuVi (Musei Virtuali Internazionali), è rendere accessibile a tutti il patrimonio culturale nazionale. Ma il merito più grande di MuVi sta nel rivolgersi a tutti quei gestori di beni culturali che si occupano di musei, collezioni, gallerie, centri storici, castelli, aree archeologiche, fuori dai grandi circuiti turistici e culturali perché dotati di scarsi fondi. MuVi li toglie dall’isolamento, offrendo loro visibilità attraverso il sito.

Dal luglio 2000 il progetto ha avuto il patrocinio della Soprintendenza ai Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici (BAAAS) dell'Abruzzo e si conferma come iniziativa di alto valore culturale. All’interno del sito, dalla grafica sobria e funzionale ai contenuti, l’utente ha a disposizione diversi strumenti: il MID - Museo Iconografico Dantesco, per ripercorrere il viaggio soprannaturale di Dante attraverso le immagini di artisti straordinari come Blake, Koch, Flaxman, Botticelli, Signorelli e Guttuso; il ricchissimo database dedicato ai siti ufficiali di musei nazionali e internazionali. Il patrimonio di record registrati nei database è in costante aumento ed aggiornamento. Per consultare ed effettuare ricerche nel database occorre registrarsi al servizio: l’utente avrà accesso ai risultati, visualizzabili come lista o con comode schede commentate.

Tra gli altri servizi a disposizione, segnaliamo un notiziario specializzato per essere informati su mostre, eventi e sulle progressive integrazioni del database ed anche la possibilità di iscriversi ad una mailing list o partecipare al newsgroup “Musei Virtuali”.

valepiersanti@tiscali.it

6 giugno 2003

(da Ideazione 3-2003, maggio-giugno)

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