Cinema. Clooney, partenza un po' al rallenty 
di Carlo Roma

Chuck Barris è un uomo affermato, sulla cresta dell’onda, bizzarro ed estroso. Dispone di una grande capacità affabulatoria, ha una inventiva lungimirante e feconda, gode della vita senza porre alcun tipo di freno alle sue iniziative ed ai suoi desideri. Dopo le prime prove, zoppicanti e un po’ deludenti, si è fatto strada nello spettacolo. Ha acquisito, infatti, attraverso una spiccata vocazione all’intrattenimento leggero, una certa fama nel mondo della televisione americana. Una notorietà che, trasmissione dopo trasmissione, sembra crescere superando confini inimmaginabili. Con una sola idea vincente, quella di occupare con contenuti superficiali ma, al tempo stesso, divertenti e coinvolgenti l’interesse del grande pubblico, Barris si è imposto all’attenzione degli americani. E’ diventato, insomma, un richiamo nazionale per l’America dei primi anni Sessanta. 

Le invenzioni della sua fantasia, che rasenta peraltro l’orlo della follia e della perversione, sono in realtà i programmi che hanno scritto la storia del varietà: si tratta, ad esempio, del classico “Gioco delle Coppie” e del ben più conosciuto ed apprezzato anche in Italia “La Corrida”. Chuck Berris si mostra subito, nondimeno, scontante ed instabile. Non è in grado di costruire un rapporto concreto e fruttuoso con l’unica ragazza che, malgrado i suoi eccessi, gli offre tutto il suo affetto. La sua inquietudine pare aumentare seguendo di pari passo il suo successo. Non riesce, pertanto, a mettere nel giusto equilibrio la sua nuova ricchezza e un più semplice ed armonioso stile di vita.

E’ proprio fra le maglie larghe di un’esistenza fragile e, in fondo, timorosa, che si incunea la sua seconda professione. Una professione in prima battuta rifiutata con sdegno, ma poi accettata o, per meglio dire, subita supinamente. Cosa deve fare il grande Chuck Barris, il trentenne che restituisce il sorriso ad un’America stanca ed affaticata dopo una lunga giornata di lavoro? Deve uccidere per commissione seguendo le istruzioni di un temibile agente della CIA. La sua carriera non subisce grandi cambiamenti: di giorno lavora, imperterrito, all’allestimento delle sue scene paradossali e la sera ammazza senza pietà dei presunti nemici della Nazione. Talvolta le sue missioni lo portano lontano dall’America e, soprattutto, dal suo centro di produzione televisiva. Alla fine della sua carriera, quando si renderà conto di aver infangato i suoi anni più belli e spezzato la vita di persone sconosciute, avrà ucciso ben 33 uomini.

George Clooney approda per la prima volta alla regia riservandosi il ruolo dell’agente della CIA. Racconta con abilità la vera storia del famoso entertainer Chuck Barris interpretato da Samuel Rockewll. C’è da sottolineare, però, che il film - ben recitato e sorretto da un’ottima colonna sonora - risulta lento e fin troppo ripetitivo nello sviluppo della trama. Una macchia che oscura le capacità del debuttante regista Clooney. 

9 maggio 2003

crlrm72@hotmail.com

Confessioni di una mente pericolosa. Canada/Germania/Usa. Regia: George Clooney. Con: Sam Rockwell, Drew Barrymore, George Clooney, Julia Roberts, Rutger Hauer. Sceneggiatura: Charlie Kaufman. Distribuito da: Eagle Pictures. Durata: 113



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