Home Video. Dvd-Vhs, l'anno del sorpasso
di Andrea Mancia
Quasi 5 miliardi di dollari. E’ questa, secondo uno studio
commissionato ad Ernst&Young dal DVD Entertainment Group, la cifra
spesa nel 2001 dai consumatori statunitensi per l’acquisto di dvd.
Il sorpasso ai danni delle videocassette (che si fermano ad un
fatturato di 3.6 miliardi dollari) è ormai diventato realtà. E si
tratta di un vero e proprio punto di non-ritorno per un mercato,
come quello dell’home-video, che nei soli Stati Uniti muove 17
miliardi di dollari, con una crescita del 21 percento rispetto al
2000. Cifre astronomiche, se si pensa che gli americani spendono
“soltanto” 8.1 miliardi nell’acquisto di biglietti per il cinema,
6.4 per i videogiochi, 11.2 per i cd audio e 16.5 per i libri.
Malgrado la base di utenti vhs sia vicina ai 100 milioni di unità
(mentre le famiglie che possiedono un lettore dvd sono 25
milioni), il fatturato dell’home-video digitale cresce ad un ritmo
che le videocassette non hanno conosciuto neanche ai tempi dello
scontro tra vhs e betamax. Negli ultimi quattro mesi del 2001 sono
stati venduti (negli Usa) 138 milioni di dvd (tra film e titoli
musicali), quasi il doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente. E anche il settore dell’affitto, in cui resta in
vantaggio il tradizionale videotape, ha raggiunto un fatturato di
poco inferiore ai 2 miliardi di dollari. A soli 5 anni dalla sua
nascita, insomma, il formato dvd ha ottenuto un livello di
penetrazione del mercato superiore a quello ottenuto dalle
videocassette in 13 anni. E non si tratta di un fenomeno limitato
al continente nordamericano. Anche in Italia, i dati relativi al
2001 (non ancora definitivi) parlano di un incremento di circa il
100 per cento rispetto al 2000, con circa 6 milioni di pezzi sul
mercato. Naturalmente aumentano anche gli acquisti di lettori dvd:
i dati provvisori parlano di 300mila pezzi venduti, con un
incremento rispetto del 75 per cento rispetto all’anno precedente.
Consacrato ormai definitivamente sul mercato di massa, però, al
dvd manca ancora qualcosa per spiccare definitivamente il volo:
uno standard di registrazione comune a tutti i produttori. I
“masterizzatori” dvd sono in commercio ormai da qualche anno, ma
si dividono in cinque categorie (dvd-r, dvd-rw, dvd+rw, dvd-ram e
dvd+r) quasi del tutto incompatibili tra loro. Sono le conseguenze
di una scelta contraria alla filosofia dell’open-source che
riflette, un po’ anacronisticamente, il terrore dell’industria
cinematografica americana per la pirateria digitale. Ma si tratta
di una strategia superata dai fatti. Sony, Philips e Panasonic
stanno per dare vita ad uno standard di registrazione universale
che – con ogni probabilità – porterà anche i masterizzatori dvd
nel mercato di massa del digital entertainment. Poi, per i
videoregistratori, sarà arrivato il tempo di andare in pensione.
anmancia@tin.it
11 ottobre 2002
da
Emporion
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