Tv: è la morte del casting in diretta?
di Paola Liberace
L'allarme lanciato dall'associazione del pubblicitari parla
chiaro. L'insuccesso delle recenti trasmissioni televisive basate
sul casting in diretta – il flop di “Operazione trionfo” e il
programma di Cecchetto per selezionare i giovani cantanti di
Sanremo già in odore di fallimento – è dovuto, secondo alcuni
esperti di comunicazione, all'overdose di programmi di questo
tipo. In effetti, dopo il progenitore “Popstar” ed il clamoroso
successo di “Saranno Famosi”, gli italiani hanno visto sfilare in
Tv in pochi mesi altri tre show, quotidianamente o
settimanalmente, dediti a mostrare loro i particolari della
selezione di giovani ballerine, di cantanti o di altri
professionisti dello spettacolo. Eppure, viene da chiedersi, come
mai il destino di queste trasmissioni non è stato sempre lo
stesso? Per un “Destinazione Sanremo” - questo il nome della
striscia quotidiana incaricata di scegliere i nuovi “giovani” che
parteciperanno alla competizione canora – partito con appena il 3%
di share, c'è stato un “Veline” che ha sbancato ogni previsione,
funzionando da eclatante traino per una trasmissione come Striscia
(che non sembrava peraltro averne bisogno, come dimostravano i
record d'ascolto già raggiunti negli anni precedenti).
Se è innegabile che la Tv-verità ha ormai perso il fascino dei
primi tempi, quando osservare ogni sconosciuto protagonista delle
competizione frammiste alla vita vissuta era una promessa di
analoga felicità, non si può per questo sostenere che la real Tv
debba esalare l'ultimo respiro. Al contrario, il mercato della
produzione di format del genere comincia ad entrare nella sua fase
di piena maturità: la maggiore quantità di produzioni di questa
tipologia immesse sul mercato televisivo assicura che il pubblico
impari a scegliere tra livelli differenti di qualità, e a
pronunciarsi in base al maggiore o minore interesse che lo
spettacolo ha saputo suscitare Se all'Italia non cale poi così
tanto di sapere chi saranno i ragazzi che canteranno a Sanremo
Giovani, non se ne può fare una colpa al casting in diretta: forse
nemmeno Miss Italia sarebbe stata salvata da un simile meccanismo,
che quando diventa un mero espediente o una brutale imitazione,
come sempre in questi casi, non può che fallire.
11 ottobre 2002
pliberace@hotmail.com
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