Zelig. Immagini poetiche di solitudine maschile
di Myriam D'Ambrosio

Uno scienziato mancato. Un biologo-ecologo vinto da una passione più grande: il cabaret condito con abbondanti note, o viceversa. Flavio Oreglio gioca con la musica ed esorcizza i sentimenti amorosi e dolorosi con il sarcasmo. Allontanare i brutti pensieri di chi soffre per amore è una missione per questo ex professore di matematica. Flavio possiede due armi: la chitarra e il leggio. E accanto all'ironia e al sorriso c'è sempre uno spazio minuscolo per la malinconia. Ma bisogna fare di tutto perché "il momento diventi catartico". E Oreglio ha sfornato un libro edito da Mondadori intitolato, appunto, "Il momento è catartico", frase tormentone di studenti e colleghi di lavoro. Nel libro, presentato ufficialmente a Zelig la sera del 6 marzo, sono contenuti i testi delle sue canzoni, ottanta poesie, pensieri sparsi e aforismi accompagnati dalle illustrazioni di Tiziano Riverso. "La prefazione al libro è bellissima. L'ha scritta Natalino Balasso nelle vesti del professor Anatoli Balasz. E' praticamente un saggio introduttivo al testo", dichiara Flavio. Intanto "il poeta" in giacca nera sta per realizzare altri progetti. E' in programma per gli inizi di maggio una compilation per Radio Italia dedicata alla musica degli anni Sessanta. "Ci sarà un mio brano inedito, è un rock and roll che ho chiamato "Questioni di carattere", un inno alla resistenza umana", spiega il cantautore, cabarettista, lettore e interprete "intenso" dei propri scritti, "uomo allo sbando" in cerca di conferme.

"Mi risveglio, poi mi lavo, preparo la mia prima colazione
Per la casa giro nudo e centro una puntina col tallone
Sul mio volto con terrore si dipinge un'espressione di dolore
Salto smadonnando con il piede nella mano
Scandalizzo anche il vicino che è toscano…
Ragnatele dentro il bagno
Son talmente solo, parlo con il ragno
Lo tempesto di domande
Ma la cosa allucinante è che risponde
In cucina che sfacelo! La polvere ha formato tutto un velo
La mente si riposa sul pensiero che vorrei
L'immagine che torna è sempre lei…"

(da "Un uomo allo sbando", canzone contenuta nel cd "Ho un sacco di compiti per lunedì")

Che dire! Immagini poetiche di solitudine maschile. Allucinazioni che sono conseguenza di un'assenza. Tra sporco e disordine si consuma il dramma dell'uomo "mollato" da poco, fresco di addio. Bravo Flavio! I tuoi sono incoraggiamenti paradossali, ma funzionano. Esistono testimoni.

29 marzo 2002

 

 



 

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