Real Tv all'italiana: vince il gioco di squadra
di Paola Liberace


Cosa ci riserverà di nuovo la stagione televisiva, reduce da un'estate quantomeno all'insegna della coppia Gabibbo-Mike e dei documentari storici di Raitre? Anzitutto, si ricomincerà con l'ondata di Grandi Fratelli con tutta la famiglia al seguito: con qualche variante interessante, tuttavia, rispetto alle solite facce note. Non si tratta tanto della formula riveduta e corretta della celebre trasmissione (che quest'anno ospita dodici persone anziché dieci, e ha leggermente complicato le regole per la selezione e l'eliminazione dei concorrenti); quanto di altre trovate che mescolano al meccanismo del real show qualche passione tipicamente nostrana.

E' il caso di "La squadra della gente", di cui ha recentemente svelato i segreti Marco Bassetti (Aran Endemol). Prevista per la prossima primavera, la trasmissione dovrebbe unire la possibilità di seguire da vicino i protagonisti (componenti di una squadra dilettantesca di calcio) a quella di selezionarli e di cambiare la composizione del gruppo (in una versione tutta popolare di calciomercato). Così, nel corso dell'intero anno, i telespettatori - e le telespettatrici, almeno nelle intenzioni, attratte dai potenziali fidanzati-fratelli-figli in gioco - dovrebbero appassionarsi alle dinamiche di gruppo della squadra, conoscerne i membri nei loro pregi e difetti, scegliere i nuovi acquisti e stabilire la formazione per arrivare alla vittoria finale. Non è ancora certo quale sarà il canale che trasmetterà il nuovo "real drama", che si può immaginare già contesissimo tra la Rai e Mediaset.

E così, in una Tv sempre più piena di fiction e di produzioni incentrate sulla realtà del nostro paese, arriva un tentativo di riavvicinare il pubblico italiano ai meccanismi della "real Tv", solleticando proprio gli elementi più tipici della nostra identità "ludica" nazionale. Da un lato, si tratta di schivare le perplessità di ordine "morale" suscitate dalle avventure di Taricone e compagni, e l'indifferenza malcelata emersa per le avventure dei naufraghi di "Survivor". Dall'altro, si prova a cavalcare la fortunata onda del calcio extra-stadio, quello giocato e discusso negli studi televisivi, scherzoso, non di rado caciarone (proprio quando il suo inventore, Fabio Fazio, ha lasciato la poltrona alla Ventura). Quale modo migliore per farlo, proprio quando, per far concorrenza alla Lotteria Italia, parte su Canale 5 uno show intitolato "Italiani", pubblicizzato nelle anteprime con immagini del Bel Paese, e che annovera tra i conduttori il contesissimo calciofilo Teocoli? 

7 settembre 2001

pliberace@hotmail.com


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