La Sette: qualcuno crede ancora negli gnomi?
di Paola Liberace


Dopo l’esordio fiammeggiante della notte inaugurale, l’evoluzione della nuova rete nazionale segna il passo. Parliamo de La Sette, che si annunciava come il nuovo miracolo italiano: lanciata da una campagna di comunicazione - quella dello gnomo - che ha attirato le attenzioni sulla Tv di cui “si sentiva proprio il bisogno”, ha dato inizio alle trasmissioni il 24 di giugno, ma senza dar pieno fuoco alle polveri. Per adesso, infatti, non sono ancora in onda né il Tg di Lerner, che nelle intenzioni dovrebbe segnare un salto di qualità nell’informazione dell’ex-Telemontecarlo, né la trasmissione di Fabio Fazio, destinata alla fascia della tarda serata. In compenso, sono già in onda una serie di trasmissioni autoprodotte, affidate a conduttori giovani e non sempre esperti, che cercano di rinfrescare la formula del quiz per adattarla ai gusti dei loro coetanei, presunti destinatari della rete.

Quel che si avverte di più, in effetti, è il tentativo di rivolgersi con codici e stratagemmi innovativi al pubblico giovanile: tentativo non sempre supportato da competenze adatte non soltanto a conquistare, ma anche a conservare, cosa ben più difficile, la fiducia dei (rari) telespettatori under 30. Più che la programmazione ancora incompleta, ancora basata su film d’annata, probabilmente è stata questa eccessiva confidenza nell’uso di un linguaggio frizzante, ma superficiale, a determinare un avvio di trasmissioni non proprio entusiasmante.

Così, La Sette ha rapidamente visto scendere l’invidiabile indice d’ascolto raccolto nella prima serata con le grazie della Ferilli. Il che non significa che la situazione non possa essere rovesciata dalle prossime novità: l’ansia con cui il pubblico ha accolto le trasmissioni della nuova rete testimonia il bisogno reale di un’altra Tv - proprio come diceva la pubblicità. L’importante, al solito, è non credere di raggiungere il pubblico giovanile con pochi facili stratagemmi: al giorno d’oggi, a credere agli gnomi sono rimasti davvero in pochi.

6 luglio 2001

pliberace@hotmail.com



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