Dal convegno di Ideazione, progetti per il Sud
di Stefano Caliciuri

“Il Mezzogiorno deve imparare a dialogare direttamente con l’istituzione europea. Continuare con la mediazione nazionale penalizzerebbe ulteriormente un processo di sviluppo che non può più subire rallentamenti”. Domenico Mennitti, eurodeputato e presidente della Fondazione Ideazione, ha così introdotto l’annuale convegno sul Mezzogiorno d’Italia che si è svolto venerdì 14 e sabato 15 novembre presso Villa Romanazzi Carducci di Bari. Dalle parole di Mennitti emerge un chiaro riferimento al Corridoio 8, l’asse di collegamento che avrebbe dovuto portare il Mezzogiorno, ed in particolare la Puglia, ad un dialogo diretto con i mercati orientali, passando per l’area balcanica. “E’ proprio per questa ragione – spiega Mennitti, dal tavolo di presidenza del convegno – che il Sud deve riprendere saldamente in mano il progetto e questo potrà avvenire soltanto attraverso il rapporto diretto tra la Regione e Bruxelles”. Una tesi suffragata anche da Raffaele Fitto, presidente della Regione Puglia, da cui giungono dati confortanti per l’economia locale. “Il recupero del Corridoio 8 è per noi un tema di prioritaria importanza. Oltre a riaffrontarne la discussione in sede europea, dobbiamo principalmente portare a termine le infrastrutture medie che attualmente sono in fase di realizzazione, come previsto dal nostro piano di investimento pluriennale”. A conferma di quanto detto, Fitto ha annunciato che a dicembre sarà pubblicato un bando per la realizzazione di opere per un importo pari a 450 milioni di euro, mentre alla microimpresa ed alla formazione professionale saranno destinati circa 125 milioni di euro.

Le esperienze della Welsh Developement Agency gallese e della Ouest Atlantique francese hanno contribuito ad avvalorare le tesi di Mennitti e Fitto. Nell’arco di pochi decenni, le due aree del Nord Ovest europeo, anche grazie all’ausilio di mirati fondi strutturali europei, hanno saputo rilanciare il proprio prodotto interno e la loro forza di attrazione nei confronti degli investitori esteri. Puntando sulla locale formazione di forza-lavoro e creando nuove infrastrutture, sia il Galles che l’area franco-atlantica sono così riusciti ad inserirsi in un importane circuito di impresa ed investimento su scala globale, risollevandone l’economia di molto inferiore alle medie continentali. Il convegno è stato valorizzato dagli interventi di Giovanni Mongelli (presidente Confindustria Puglia), Massimo Caputi (Sviluppo Italia), Paolo Emilio Signorini (dipartimento Politiche di coesione e sviluppo), Mario Cataldo (Abi) e Pasquale Donvito (Finpuglia). La reale competitività delle imprese, con il successivo e il conseguente ampliamento verso le frontiere mitteleuropee, parrebbero essere gli obiettivi principali dell’imprenditoria regionale. Una situazione che potrà concretizzarsi soltanto attraverso la realizzazione di funzionali infrastrutture pubbliche a cornice di moderni poli di insediamento produttivo. Ma, come ha ribadito Domenico Mennitti, “questo non può avvenire senza che le regioni del Sud, attraverso i loro governatori, riescano ad elaborare, sponsorizzare e promuovere progetti concreti finanziabili dall’Europa. Bisogna superare il campanilismo provinciale per costruire una rete programmatica unitaria sulla quale far convergere gli interessi degli investitori”.

Gli interventi del viceministro all’Economia Gianfranco Micciché, del sottosegretario alle Infrastrutture Guido Viceconte ed il question time di Michele Bagella, professore all’Università di Roma Tor Vergata, e Cesare Imbriani, Università La Sapienza hanno “animato” la seconda giornata di lavoro in cui ha tenuto banco la realizzazione del tanto desiderato “Corridoio 8”, di cui ne è stata annunciata la prossima calendarizzazione. La lieta notizia è stata resa pubblica direttamente da Guido Viceconte su sollecitazione di Gianfranco Micciché. “Non saranno i mancati finanziamenti dell’Unione Europea a preoccuparci e a far naufragare il progetto – ha detto Guido Viceconte – Il governo metterà in moto tutti gli strumenti possibili affinché l’opera venga ugualmente realizzata. Il giudizio negativo di Bruxelles è dovuto all’assenza di altri interlocutori comunitari oltre l’Italia”. Albania, Macedonia e Bulgaria, gli Stati che saranno interessati dall’asse di comunicazione transeuropea, nel breve periodo non saranno infatti inseriti all’interno della Comunità, quindi la Commissione non ha ritenuto opportuno inserire il Corridoio 8 tra gli interventi ad alta priorità. La proposta di Viceconte è stata immediatamente raccolta dal viceministro Micciché. Manifestando il diretto interessamento e la totale collaborazione tra il suo dipartimento ed il sottosegretariato alle Infrastrutture, ha annunciato che “i fondi ci sono, basta soltanto destinarli ed investirli nella progettualità”.

Durante la tavola rotonda, alla quale hanno partecipato oltre a Micciché, Viceconte e Mennitti, anche l’editore Alessandro Laterza e gli economisti Imbriani e Bagella, è emerso che la principale difficoltà degli investitori del Mezzogiorno sta nel reperire i finanziamenti necessari ad avviare le imprese. Un assurdo circolo vizioso che si nutre dell’instabilità del mercato: tanto più il progetto è considerato ambizioso, tanto meno esiste la disponibilità di finanziamento a tassi agevolati. Il Sud ha bisogno innanzitutto di imprenditoria coraggiosa sulla quale appoggiarsi, ma senza garanzie finanziarie è difficile inserirsi sul mercato. E se non ci si inserisce sul mercato, il territorio non potrà mai evolversi. Da qui la necessità di un concreto e fattivo impegno istituzionale tramite la realizzazione di infrastrutture in grado di soddisfare le richieste imprenditoriali. Ciò significa la creazione di una grande rete integrata di comunicazione e trasporti, che potrebbe vedere proprio nelle città di Bari e Brindisi, il suo fulcro centrale. La globalizzazione dei mercati sta portando ad una visione delle comunicazioni ultra-territoriali: in quest’ottica il Mezzogiorno dovrà necessariamente trovare in tempi rapidi uno sbocco dei commerci verso Oriente, andando a costituire l’anello ancora mancante della lunga catena di collegamento con i mari del Nord.

Domenico Mennitti, a conclusione del convegno, ha però ricordato che la pianificazione dei progetti non può prescindere dalla costante presenza sul territorio dei protagonisti dell’azione politica. “La mancanza di dialogo con la popolazione – ha detto l’europarlamentare – e l’assenza di partecipazione porta ad una superficiale conoscenza delle istanze che provengono dalla base della cittadinanza, oltre che un impoverimento del dibattito culturale. Soltanto riappropriandosi del territorio e garantendo la propria presenza, la classe politica potrà rendersi realmente conto delle priorità del Mezzogiorno. Piangersi addosso non serve, bisogna esserci, capire, reagire e proporre”.

19 novembre 2003

stecaliciuri@hotmail.com

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