Le regioni del Sud alla prova dell’Europa
di Angela Regina Punzi
Anche quest’anno Ideazione rinnova l’invito per pensare ad
“Un’altra idea del Mezzogiorno”. Non la solita, piagnucolosa ed
elemosinante, ma una riflessione che sia propositiva e (perché
no?) combattiva. Non una discussione come tante, accesa e poi
abbandonata, ma un incontro autunnale nel segno della continuità e
dell’approfondimento. Il Manifesto di Napoli, del 1998, studiava
“Il Sud per il Sud”: era un’idea ancora accartocciata su se
stessa, intenta a guardarsi dentro per osservare e capire la
propria realtà. Nell’ottobre del 2002 ci si guarda intorno e si
tenta di “Ripensare il Sud oltre il meridionalismo”. Un anno dopo,
il dibattito buca i confini nazionali e si affaccia all’Europa.
Due giorni di intensi lavori, il 14 e il 15 di novembre, saranno
pazientemente dedicati al “Sud: le regioni alla prova
dell’Europa”.
Un prestigioso parterre di esperti darà il proprio contributo alla
manifestazione. Il venerdì dopo i saluti iniziali di Domenico
Mennitti, Presidente della Fondazione, si alterneranno nel
dibattito Fabrizio Barca, direttore del dipartimento per le
Politiche di sviluppo, Massimo Lo Cicero, professore
dell’Università di Tor Vergata nonché direttore dell’Osservatorio
sul Mezzogiorno, Raffaele Fitto, Presidente della Regiona Puglia,
Massimo Caputi, amministratore delegato di Sviluppo Italia. Ed
ancora Mario Cataldo, dirigente dell’ABI, Giovanni Mongelli,
Presidente di Confindustria per la Regione Puglia, Michele
Bagella, professore dell’Università di Tor Vergata ed il professor
Cesare Imbriani dell’Università La Sapienza. La tavola rotonda del
sabato mattina avrà invece un taglio un po’ più politico. Dopo i
saluti del sindaco di Bari, Simeone Di Cagno Abbrescia,
interverranno il Vice ministro dell’Economia con delega al
Mezzogiorno, Gianfranco Miccichè, il Sottosegretario al Ministero
dell’Infrastruttura e dei Trasporti, Guido Viceconte, e l’editore,
ben noto alla città di Bari, Alessadro Laterza. Accoglierà il
convegno il capoluogo pugliese, nell’atmosfera accogliente di
Villa Romanazzi Carducci: Bari come sede regionale della
Fondazione, ma anche come snodo strategico del Corridoio VIII.
I lavori si apriranno venerdì pomeriggio con un dibattito
insidioso sulla “Fiducia nel Mezzogiorno: l’attrazione di
investimenti esteri”. Ad inugurare questa prima giornata ci
saranno le testimonianze di due agenzie estere di successo:
l’agenzia regionale per lo sviluppo del Galles, la Welsh
Development Agency, per la quale interverrà Emy D’Alessandro, e
l’agenzia nazionale francese, DATAR, con la testimonianza di
Laurent Sansoucy. Si tenterà così di capire se, e in che termini,
Sviluppo Italia potrà essere catalizzatore del progresso di
crescita nazionale ed in particolare meridionale, in quanto
agenzia tecnica, ma anche società direttamente controllata dal
motore principale della politica economica italiana. Il tema della
seconda giornata si cimenterà su “Il governo del possibile
sviluppo”. Quale dovrebbe essere l’atteggiamento della classe
dirigente sulla storica questione del divario meridionale? Il
Mezzogiorno è capace di attrarre capitali, energie e risorse
imprenditoriali dai Paesi esteri? Constatare l’insufficienza nel
sistema meridionale di forze endogene che possano dare impulso
alla crescita, spinge ad uscire dal guscio e a cercare nuove fonti
per recuperare il divario con il Nord del paese e con le altre
regioni dell’Unione europea.
Una rosa scelta di studiosi, politici, economisti, imprenditori
tenterà un’analisi delle prospettive del Sud d’Italia nella
cornice della nuova Europa allargata.. L’Osservatorio sul
Mezzogiorno è da anni una sinergia di intellettuali che non si
stanca di sollecitare e stimolare l’interesse del pubblico su
queste tematiche. Ma quest’anno il convegno interagisce con la
platea, la coinvolge: non più solo spettatori attenti ma
silenziosi, ma un question time che darà la possibilità di
intervenire, sollecitare spiegazioni sugli argomenti esposti e
suggerire altri temi di interesse locale.
5 novembre 2003
a.punzi@libero.it
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