Emporion: geoeconomia del Mezzogiorno

L’interesse per il Mezzogiorno non nasce con un convegno. Nasce piuttosto dalla partecipazione attiva e costante alla vita di questa parte d’Italia, troppo spesso relegata a fanalino di coda della seppur traballante economia nazionale. Anch’esso alle prese con i “problemi di crescita” che coinvolgono l’intera Europa, il Sud d’Italia guarda avanti compatto, trova ispirazione in altri modelli e si relaziona a realtà, quando più prossime quando più distanti da sé. Una visione geoeconomica del Meridione, che Ideazione non ha mancato di tratteggiare a più riprese attraverso una delle sue riviste on-line, Emporion, ospitata sul portale enel.it

Due numeri monografici della rivista dedicati espressamente a due città del Sud, Napoli (Emporion n.16) e Taranto (Emporion n.3), mostrano solo alcuni dei possibili volti di questa parte del paese. Più dimesso e rassegnato ad un destino di marginalità, il primo – quello napoletano – geograficamente tagliato fuori (seppure con notevoli eccezioni) dai grandi circuiti internazionali aperti dal prossimo anno dall’allargamento ad Est dell’Unione. Più intraprendente e globale il secondo – quello di Taranto – grazie allo sviluppo delle attività portuali e alle prospettive di miglioramento della rete delle comunicazioni europee, in particolare del corridoio 8 (Emporion n. 21). 

Nel quadro dell’integrazione europea, soprattutto in vista di un’Europa a 25, l’allargamento sarà un’occasione per l’Italia, ma nello specifico per il suo meridione, di allargare la dimensione dei propri rapporti commerciali. Una previsione ancor più ghiotta per questa parte del paese se si prevede un ampliamento ulteriore dei confini europei che includa i vicini balcanici (Emporion n. 12). Con lo sguardo rivolto all’altro lato dell’Adriatico, all’Albania (Emporion n. 33) con cui già esiste un sempre più fitto interscambio commerciale, ma anche alla Grecia (Emporion n. 26) e addirittura alla Turchia (Emporion n. 18), il Mezzogiorno può, dunque, puntare sui suoi rapporti di interscambio per rilanciare il proprio sviluppo. Magari guardando ad altre realtà, come quella irlandese e gallese (Emporion n. 32), che già hanno percorso la strada della ripresa.

5 novembre 2003

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