Torino, il rilancio passa anche dalle Olimpiadi

Il 20 maggio, a poco meno di mille giorni dalla cerimonia di apertura dei XX giochi olimpici e paraolimpici invernali, che si terranno a Torino nel 2006, gli organizzatori del Toroc e le autorità locali coinvolte nell'evento, Regione, Provincia e Comune, sono sbarcati a Bruxelles per illustrare al Parlamento europeo la loro iniziativa. La presentazione, ospitata dai due vice presidenti italiani del Parlamento, Renzo Imbeni e Guido Podestà, ha visto la partecipazione di Valentino Castellani, Rinaldo Bontempi e Evelina Christillin, presidente, vice presidente e vice presidente vicario del Toroc, Enzo Ghigo, presidente della Regione Piemonte, Mercedes Bresso, presidente della Provincia e Sergio Chiamparino, sindaco di Torino. Presenti anche due testimonial sportivi piemontesi dal medagliere nutrito, gli sciatori Stefania Belmondo e Piero Gros e, a concludere l'incontro, il commissario italiano alla concorrenza, Mario Monti.

La soddisfazione per il traguardo raggiunto è tangibile. "C'era l'esigenza - ha detto Enzo Ghigo - di un simbolo del rilancio del Piemonte e di Torino". Una regione che sta cercando faticosamente di uscire da una fase difficile della sua storia. Ghigo pone l'accento sulla necessità di rinnovare e riposizionare le aziende locali e di modernizzare la rete di infrastrutture per avvicinare il Piemonte all'Europa, prima fra tutte la linea ferroviaria Torino-Lione, il cosiddetto Corridoio Cinque, in questi giorni oggetto di discussione con il governo francese. Le Olimpiadi, insomma, dovranno promuovere in tutto il mondo la nuova immagine di Torino e del Piemonte.

Ottimista anche Mercedes Bresso, che si è occupata prevalentemente di conciliare l'organizzazione dei giochi olimpici con la tutela dell'ambiente e del territorio. Grande attenzione, ha detto il presidente della Provincia, verrà posta alla valorizzazione del paesaggio nell'intera area "da Torino alle Alpi". Sono già state individuate le aree di accesso alle zone interessate e stanno per partire dodici progetti di valorizzazione del territorio, anche attraverso studiati giochi di luce. Si tenterà anche di razionalizzare i prelievi delle acque, necessari per l'innevamento artificiale. L'ultimo progetto illustrato dalla Bresso, lanciato da comune e provincia insieme, Ragazzi 2006, mira a coinvolgere giovani nella gestione e nella tutela del territorio, reclutando volontari per le Olimpiadi.

Il sindaco Sergio Chiamparino ha posto l'accento sul dopo-Olimpiadi. "Torino si trova ora a fronteggiare la crisi della sua più importante realtà industriale", è necessario, quindi, investire in formazione e ricerca e promuovere le infrastrutture per governare questa fase di trasformazione dell'economia cittadina. Il villaggio olimpico, per esempio, sarà fatto in modo da poter ospitare, in seguito, studenti e lavoratori e l'evento stesso servirà a promuovere la città a livello internazionale. E' imperativo, secondo il sindaco, investire in qualità urbana, nell'ambiente, nella valorizzazione dell'esistente e nella cultura. L'idea di Evelina Christillin, infatti, è quella di affiancare ai giochi olimpici una vera e propria "Olimpiade della cultura", moltiplicando le iniziative e le offerte in questo senso. Questi giochi olimpici invernali, insomma, sembrano per tutti la grande occasione per superare la crisi e risvegliare Torino dal torpore in cui sembra caduta. Da città industriale a capitale della cultura e del divertimento? Il gioco vale sicuramente la candela. (ba.men.)

23 maggio 2003


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