La Puglia “decolla” verso la devolution
di Daniela De Pace

Il governatore della Puglia Raffaele Fitto dà un’ulteriore accelerata allo sviluppo economico del territorio. La decisione di affidare in concessione quarantennale il sistema aeroportuale pugliese alla Seap, società che attualmente gestisce gli scali della regione, è un atto politicamente significativo, che dà un colpo di spugna a ritardi e indecisioni del governo centrale. L’approvazione del piano dei Trasporti da parte della Giunta, che si basa sul riformato art. 117 della Costituzione, prevede lo stanziamento agli scali pugliesi di 285 mln di euro (di cui 122 già finanziati) e mira a promuovere una maggiore domanda verso gli stessi e una specializzazione delle infrastrutture esistenti, per dar loro una più adeguata collocazione nell’ambito della rete nazionale dei trasporti.

Il piano dei Trasporti prevede per Bari il ruolo di aeroscalo nazionale ed internazionale al servizio dell’intera regione: già da aprile, infatti, sarà attivo il collegamento diretto Bari Palese-Parigi; per quello di Brindisi si mira ad un ruolo nazionale di III livello dell’area sud della Puglia; l’aeroporto di Foggia dovrebbe costituire un supporto per il turismo religioso a San Giovanni Rotondo e per quello verso il Gargano, quello di Grottaglie, invece, dovrebbe specializzarsi nel traffico merci, con la possibilità di interagire con i flussi del porto di Taranto e con le funzioni produttive connesse al secondo centro italiano di manutenzione di aeromobili. Già da aprile sarà attivo il collegamento diretto Bari-Palese. Gli scali pugliesi, dunque, avranno finalmente la possibilità di sviluppare le loro risorse ospitando nuovi vettori. Dal momento in cui il progetto di legge diventerà definitivo, infatti, la gestione non dovrà più essere riconfermata di anno in anno, com’è accaduto finora, e ripartirà il processo di privatizzazione. 

Si rischia un braccio di ferro col governo? Fitto, in conferenza stampa, ha tenuto a precisare che questa decisione non è uno “strappo” con Roma, ma ha aggiunto che il suo unico intento “ è quello di fare gli interessi della Puglia”. La dichiarazione ha comunque il sapore della sfida: dal ’97, infatti, la Puglia ha chiesto ai diversi governi procedure per dare in concessione totale i quattro scali, “privilegio” che l’art. 42 della Finanziaria ha riservato solo agli aeroporti di Roma, Milano, Venezia, Torino, Genova e Bergamo, nonostante quest’ultimo abbia un traffico inferiore al nostro. La Seap, inoltre, attende ormai da un anno la firma del ministro dei Trasporti sul bando di vendita per avviare la privatizzazione dell’azienda. C’è anche il rischio che il governo impugni davanti alla Corte Costituzionale la nuova norma regionale, nonostante questa abbia tutte le carte in regola per essere approvata. Il primo esempio di devolution parte dal Sud? Almeno la speranza c’è. 

31 gennaio 2003

 

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