Cento giorni, il governo parte dall’economia
di Cristiana Vivenzio


L’esecutivo ha appena varato le misure per avviare il rilancio dell’economia. Un pacchetto in dieci punti che investe principalmente il mondo della produzione. Ma ci sono novità anche per i privati. Cancellata l’imposta su eredità e successioni, attivate misure di agevolazione per le ristrutturazioni edilizie, promosse le politiche per favorire l’emersione del lavoro nero, maggiori flessibilità contrattuali, agevolazioni fiscali per le imprese, e molto altro ancora. La manovra ha ottenuto la prima reazione delle parti sociali. Immediato il placet di Confindustria, consumato, invece, il primo strappo del nuovo governo con i sindacati, in particolare la Cgil, che lamenta soprattutto i limiti di uno dei punti all’ordine del giorno: il recepimento da parte dell’esecutivo della normativa europea sugli estremi contrattuali dei lavoratori che prevede per questi ultimi maggior flessibilità e maggiore mobilità.

Al centro della serie di provvedimenti presentati dal governo, la legge Tremonti-bis. Sulla linea della legge Tremonti prima versione, il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri favorisce e incentiva le imprese, le banche, i liberi professionisti, le piccole imprese che operano in regime di contabilità semplificata ad aumentare gli investimenti: agli sgravi sugli utili reinvestiti in beni strumentali - vale a dire che chi reinvestirà più di quanto abbia fatto in media negli ultimi cinque anni beneficerà di un’agevolazione fiscale del 50 per cento - a quelli impiegati per il capitale umano, la formazione e l’aggiornamento professionale. Il nuovo presidente del Consiglio non perde tempo, dunque, e comincia a mantenere quanto promesso in campagna elettorale. La Tremonti-bis, infatti, con uno sgravio fiscale previsto per circa seimila miliardi, sembra ridare, anche a detta della Confindustria, quello slancio e quel motore in più all’economia italiana necessari per avviare una nuova fase di sviluppo.

Ma il maxi decreto legislativo, come è stato subito rinominato, data l’ingente mole di proposte in corso, si muove a 360 gradi. E colpisce là dove più vincolanti sono stati gli elementi di rallentamento dell’economia italiana. Aiuti per imprese e lavoratori che da qui a tre anni emergeranno dal nero, con una formula sanatoria per il passato, un provvedimento, questo, che dovrebbe favorire soprattutto il Mezzogiorno; riduzione dei tempi di progettazione e realizzazione delle opere pubbliche (il governo presenterà entro il 30 giugno di ogni anno un provvedimento in cui verranno indicati i lavori infrastrutturali strategici da realizzare con procedure accelerate); semplificazione delle pratiche burocratiche; ulteriori agevolazioni per tutte le aziende che appartengono alla new economy (le nuove imprese che appartengono a questo settore possono, anziché versare capitale, presentare come garanzia una polizza assicurativa). Ma il pacchetto ha previsto anche l’istituzione presso il ministero delle Finanze di un’agenzia per il controllo sui giochi; un provvedimento sugli immobili che consente di modificare le strutture interne di un immobile senza perdersi in una miriade di permessi e, infine, una serie di interventi per ottimizzare il trattamento dei rifiuti industriali. Un programma corposo e impegnativo, che almeno uno dei due rami del parlamento dovrebbe approvare prima della sospensione estiva.

29 giugno 2001

c.vivenzio@ideazione.com


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