Italian Affairs. A Bruxelles unanimità sugli spaghetti
di Teodoro Brandis

L'asse franco-tedesco preoccupa l'Italia
Il cancelliere tedesco Gerhard Schröder, impegnato venerdì scorso al Bundestag nella votazione sulla delicata riforma del mondo del lavoro, ha affidato al collega francese Jacques Chirac la delega di rappresentanza al vertice Ue. Se ufficialmente il presidente Romano Prodi lo ha definito “un fatto estremamente positivo” perché segnerebbe un passo verso il superamento del nazionalismo “in senso stretto”, le preoccupazioni del governo italiano sono evidenti. Nei vertici europei, infatti, vige lo stesso sistema di voto utilizzato dal Consiglio dei ministri, ma questa è un’ipotesi estrema poiché solitamente vige la regola del consenso: i leader non possono essere sostituiti da ministri o funzionari, quindi non appare chiaro come possa Chirac, quando si tratta di assumere posizioni concrete, decidere anche per il pari grado tedesco. Il primo grande vertice del semestre italiano, quindi, è stato trasformato in una sorta di semplice riunione protocollare. Ma le preoccupazioni italiane non sono soltanto formali. L’asse franco-tedesco potrebbe costituire nell’ottica dell’allargamento un punto di riferimento per i nuovi Stati, che ne avvallerebbero la leadership continentale, prospettiva che il governo italiano non gradirebbe. Ed esiste anche un problema più strettamente legato all’Italia che sta spingendo affinché l’Europa acceleri sul versante delle reti di collegamento trans-continentali (ferrovia Lione-Torino-Venezia-Trieste-Lubiana-Budapest ed il ponte sullo stretto di Messina, punto terminale dell’asse Berlino-Milano-Napoli). Ipotesi che invece non piace a Francia e Germania, che preferiscono investire maggiori risorse nella ricerca e lo sviluppo delle grandi reti di telecomunicazione. A questa linea si stanno affiancando anche i paesi nordici, creando una netta divergenza tra il nord-ovest ed il sud-est del continente.

Bruxelles parla (e mangia) italiano
Unanimità senza condizioni. Almeno su un aspetto tutti i partecipanti al Consiglio europeo, circa un centinaio di personalità, si sono dimostrati entusiasti e soddisfatti: la cucina italiana. Al tavolo di lavoro, imbandito con tovaglie beige e valorizzato da splendidi vassoi d’argento, i capi di Stato ed i rappresentanti governativi hanno potuto gustare le specialità di Michele Persichini: tortino di verdure, carpaccio di carciofi, formaggi misti italiani e torta di mele. Per la cena, invece, il menu prevedeva insalata caprese, pennette tricolore, tagliata di filetto di chianina e gelato. Ovviamente anche i vini erano tutti di egregia produzione italiana. Berlusconi si è detto ammirato di come il solitamente grigio e triste Palais Justus Lipsius è stato trasformato in un “luminoso palazzo italiano”.

Nuovo ambasciatore libanese in Italia
Melhem Misto, già ambasciatore a Sofia e a Berlino, sarà il nuovo rappresentante diplomatico libanese in Italia. Prenderà il posto di Fadi Haji Ali, che ha occupato per due anni la sede pariolina di via Carissimi. Un incarico considerato di primo livello poiché l’Italia è il primo partner commerciale del paese dei cedri, soprattutto nei settori dei trasporti, lavori pubblici, impiantistica, bancario e assicurativo.

Nulla di fatto tra Kosovari e Serbo-Montenegrini
Il tanto atteso incontro tra le delegazioni di Serbia-Montenegro e del Kosovo è culminato in un incredibile flop. Nonostante l’impegno del commissario europeo per gli affari esteri, Chris Patten, le due rappresentanze hanno abbandonato il tavolo di discussione soltanto con una promessa di ritrovarsi a metà novembre. La discussione era incentrata sulla possibile creazione di una commissione d’inchiesta per indagare sul destino dei 4 mila albanesi scomparsi e degli oltre 200 mila serbi fuggiti dal Kosovo.

Nassiriyah al voto grazie al nostro esercito
Si sono svolte a Nassiriyah le prime libere elezioni comunali del dopo Saddam. Nonostante qualche disordine sparso avvenuto nelle settimane precedenti il voto, la tornata amministrativa si è potuta concludere nel migliore dei modi, grazie anche all’impegno dei quasi 3 mila soldati italiani impegnati nella salvaguardia dell’ordine pubblico e nei quotidiani approvvigionamenti di acqua ed energia. I nostri soldati sono costantemente in contatto con l’Italia grazie al ponte aereo allestito da Pisa.

Gli 89 anni del Re Zahir Shah di Afghanistan
Per la prima volta l’ex re Zahir Shah di Afghanistan in occasione del suo ottantanovesimo compleanno ha ricevuto personalmente gli auguri da parte di un rappresentante di un governo europeo. Margherita Boniver, sottosegretario agli esteri, ha incontrato personalmente il monarca durante la troika europea che ha guidato in missione a Kabul. Zahir Shah, nonostante i 29 anni trascorsi in esilio in Italia, non parla italiano ma si esprime correttamente in francese.

24 ottobre 2003

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