Il dopoguerra nelle analisi del bimestrale Ideazione
di Elisabetta Di Virgilio

“Siamo entrati in un lungo dopoguerra, ricco di incognite e di insidie: non facile da gestire sul piano contingente, difficile da prevedere nei suoi sviluppi e nelle sue implicazioni di lungo periodo”. E’ dedicato al dopoguerra l’apertura del nuovo numero di Ideazione, di prossima uscita nelle edicole e nelle librerie. E’ dedicato ai molti interrogativi che si sono aperti con questa guerra, alle molteplici implicazioni di una crisi che “costringe - come si legge nel dossier - a pensare in modo originale, e senza comode scorciatoie intellettuali, ad un nuovo equilibrio mondiale e a nuove modalità di rapporto tra Stati”. Dai rapporti tra i due Occidenti a quelli tra alleati europei, dalla crisi dell’intero sistema internazionale e degli organismi che lo rappresentano all’inadeguatezza delle tradizionali strutture di alleanza e di sicurezza, dall’emergere nell’opinione pubblica europea – mostratasi per lo più in conflitto con l’operato delle proprie classi politiche - di pregiudizi ideologici sopiti, in primis l’antiamericanismo, al manifestarsi di un sentimento pacifista in parte di maniera in parte strumentale. 

Cosa può rinascere, dunque, dalle rovine politiche, culturali e simboliche di questa guerra? Cerca di rispondere a questo interrogativo l’ambasciatore Sergio Romano, che nella sua analisi su ciò che resta dell’Onu, della Nato, della stessa Unione Europea giunge ad un’unica considerazione: “Le recriminazioni sono inutili. Ma la convinzione che tutto, alla fine, si aggiusterà, sarebbe pericolosa. Rattoppare, ricucire, medicare e addolcire sono ricette inutili o, peggio, pericolose. Dopo la guerra irachena nessuna delle tre maggiori organizzazioni internazionali potrà attaccare alla porta il cartello business as usual”. E’ proprio vero – come sostiene Robert Kagan – che europei ed americani non condividono più la stessa visione del mondo? Che l’Europa ha accantonato il suo realismo politico, dimenticando la lezione di Hobbes, invece cara agli americani? E ancora: che cosa ne sarà dell’ondata pacifista che ha investito gran parte del mondo occidentale? Siamo realmente di fronte ad una visione del mondo unipolare, a firma Usa? Daniela Coli, Sergio Benvenuto, Pierluigi Mennitti, Giuseppe Sacco, Andrea Mancia, Andrea Marcigliano, Gabriella Mecucci, Aldo G. Ricci, Roberto Valle: i contributi di questi autori concorrono a rispondere a tutti questi interrogativi, per giungere alla conclusione che “dall’attuale dopoguerra si uscirà, soprattutto noi europei, ad una sola condizione: dimostrando coraggio intellettuale”.

Ma non solo guerra nel nuovo numero di Ideazione. Fra gli editoriali, Stefano Folli guarda al futuro della sinistra italiana mentre Giancarlo Galli si volge a quello dell’economia mondiale. Antonio Carioti rilegge la vicenda Moro a venticinque anni dalla scomparsa dello statista ucciso dalla Br, e Ruggero Guarini racconta il suo passato da intellettuale-giornalista irregolare in un colloquio con Eugenia Roccella per la rubrica “Cinquant’anni di storie” inaugurata lo scorso numero con Lino Jannuzzi. Ma Ideazione tratta anche di cinema, con un’intervista a Pupi Avati di Priscilla del Ninno, di letteratura, in particolare alla letteratura di Giovannino Guareschi, della lingua italiana e delle politiche europee per preservarne l’uso. Ancora una riflessione sul pensiero Raymond Aron, a firma di Marcello Pera e Domenico Mennitti, per lasciare aperto il confronto sul pensiero del politologo francese all’indomani del convegno internazionale organizzato dalla Fondazione Ideazione.

Il feuilleton di questo numero, curato da Albero Mingardi, è dedicato a Richard M. Weaver, pensatore politico americano, conservatore, scomparso all’inizio degli anni Sessanta e per lo più sconosciuto anche al pubblico intellettuale italiano. Un pensatore – scrive Mingardi - “capace di parlare sia ai conservatori d’impianto tradizionalista sia ai libertari: due culture tra le quali egli cercò di gettare un ponte, in prima persona”.

9 maggio 2003

lisadivirgilio@hotmail.com

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