“L’Onu? Oggi come ieri non conta nulla”
intervista a Massimo de Leonardis di Cristiana Vivenzio

Tra veti minacciati e azioni unilaterali si riapre il caso Nazioni Unite. Quale sarà il futuro dell’Onu? Come cambierà il ruolo della maggiore istituzione internazionale alla luce della crisi che si è aperta tra membri permanenti sulla guerra a Saddam? Qual è stato l’impegno reale delle Nazioni Unite fino ad oggi? “L’Onu non ha mai contato nulla in nessuna delle più importanti crisi internazionali”. Lo sostiene Massimo de Leonardis, docente di Storia delle Relazioni Internazionali e di Storia dei trattati e politica internazionale all’Università del Sacro Cuore di Milano, aggiungendo: “Non è accaduto durante la Guerra fredda, né nei successivi dieci anni. Ed oggi si è compiuta una serie di errori che certamente lasceranno un indelebile segno”.

Il ruolo dell’Onu sembrerebbe, dunque, definitivamente compromesso…

Da questa situazione uscirà un vincitore e un vinto ma resteranno molte macerie: quelle dell’Onu come della Nato o dell’Unione Europea. Questa crisi è stata condotta nel peggior modo possibile e alla fine si conterà un gran numero di sconfitti.

Una sconfitta annunciata, professore?

Certamente dopo l’11 settembre è cambiato tutto. Perché sono rientrati in gioco sulla scena politica in maniera pressante gli interessi nazionali. Gli Stati Uniti da quel giorno hanno accantonato ogni politica comune per riprendere, per molti aspetti a ragione, una politica in difesa del proprio interesse nazionale. Questo è tanto valido per gli Usa quanto per gli altri Stati: penso alla Francia, alla Russia, alla Germania. 

E l’Italia? Cosa significa in questo momento fare l’interesse nazionale dell’Italia?

Vuol dire continuare in questa politica di intermediazione che sta conducendo il nostro paese, facendo da ponte tra Stati Uniti ed Europa. Significa tentare di ricucire lo strappo da una posizione di maggior autonomia rispetto all’asse franco-tedesco.

E come si ripercuoterà sul ruolo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite questo ritorno agli interessi nazionali?

Si continuerà ad utilizzare l’Onu come un baluardo istituzionale, chiamandola ad intervenire in caso di operazioni di peacekeeping e per le missioni umanitarie. Ma continuerà a giocare un ruolo di secondo piano sulle vere questioni della politica internazionale.

14 marzo 2003

vivenzio@ideazione.com


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