Punto militare. Truppe di terra e appelli
via radio
E' scattata la seconda fase dell'intervento militare
anglo-americano in Afghanistan. Dopo 10 giorni di bombardamenti
incessanti contro le postazioni militari talebane e i campi
d'addestramento per aspiranti terroristi di al-Quaeda, si
moltiplicano le voci che parlano di truppe di terra nei dintorni
della "capitale spirituale" di Kandahar, nel sud-ovest del paese.
Il Pentagono, per ora, non conferma né smentisce, anche se ha
iniziato a trasmettere appelli via radio per spingere la
popolazione afghana a collaborare e i soldati ad arrendersi.
Appelli che avrebbero davvero poco senso nel caso di una mancata
partecipazione di truppe di terra all'attacco.
Il perentorio
invito ad "arrendersi, avvicinandosi con le mani in alto ai
soldati dell'esercito degli Stati Uniti" (secondo la traduzione in
inglese pubblicata sul sito web del Pentagono), sembra dunque una
conferma quasi certa dell'escalation terrestre del conflitto.
Anche se, dagli Usa, il presidente George W. Bush e i suoi più
stretti collaboratori avvertono che le operazioni militari sono
ben lontane da una rapida conclusione. Le truppe controllate dai
talebani, infatti, hanno scatenato una dura controffensiva nei
pressi di Mazar-i-Sharif, dove l'Alleanza del Nord stava per
conquistare un aeroporto di fondamentale importanza strategica.
Insieme alla
guerra "militare", è comunque iniziata anche quella di
"propaganda". Gli alleati anglo-americani utilizzano ogni mezzo a
loro disposizione per sottolineare che
si stanno muovendo contro talebani e terroristi ma non contro la
popolazione civile. E il regime afghano replica
facendo trasmettere da al Jazeera, l'emittente
del Qatar che ha diffuso l'agghiacciante
messaggio di bin Laden al "popolo islamico", immagini di
morte e distruzione provenienti dai quartieri residenziali di
Kabul. Ma è ormai chiaro che il Pentagono ha scelto di attaccare
soltanto obiettivi militari, anche se in questa fase - in cui si
tentano di colpire anche bersagli in movimento e non solo
postazioni immobili - le probabilità d'errore sono certamente più
alte.
Per quanto
possano difendersi con vigore, in ogni caso, i talebani non
sembrano essere in grado di resistere all'infinito di fronte
all'offensiva anglo-americana. Tanto che qualcuno già parla di una
spaccatura che permetterebbe ad alcuni talebani "moderati" di
continuare a svolgere un ruolo in Afghanistan anche dopo la caduta
di Kabul. Il ministro degli esteri Wakil Ahmed Muttawakil, secondo
il Corriere della Sera, avrebbe già incontrato due ministri
pakistani e l'ambasciatrice americana a Islamabad per pianificare
il dopo-Omar e trattare la consegna di bin Laden. Forse anche
Muttawakil, una mattina, ha acceso la radio e ha ascoltato la voce
dell'Occidente. Good morning, Afghanistan.
(a.man.)
19 ottobre
2001
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