Noi e loro
di Vittorio Mathieu


Discutere se sia più alto il monte Everest o un generale d'armata sarebbe vacuo perché son cose diverse. Lo stesso discutere se sia superiore la civiltà occidentale oppure l'Islam: l'Islam non è una civiltà, bensì una religione comune a molte civiltà. Ad esse ha dato un'impronta comune, ma non le ha riunite in una civiltà comune, come è accaduto in Occidente. Oggi il modo di vivere e di pensare chiamato occidentale non è preferito solo da Silvio Berlusconi e da qualche altro politicamente scorretto: si espande spontaneamente dappertutto. Tutti tendono a vestirsi all'occidentale e, anche se hanno più mogli, presentano come "la" moglie solo la principale. Alla conferenza generale dell'Unesco che si tenne a Nairobi (1976) un solo delegato (del Lesotho) veniva alle sedute in costume nazionale, e pochissimi con il caffettano (molto più comodo che giacca e cravatta). Visto che eravamo in Africa, lo avrei adottato volentieri anch'io. Ma, se fossi andato alle sedute in costume totale, magari da Masai, anziché eleggermi al consiglio esecutivo probabilmente mi avrebbero rinchiuso.

Inversamente, come religione, l'Islam si estende a danno del cristianesimo. In certe fasce dell'Occidente, come la Germania orientale, i non battezzati sono in maggioranza, come non sono nei paesi islamici i non circoncisi. Alcuni intellettuali, in Francia e altrove, si son fatti musulmani. Moltissimi intellettuali musulmani, per contro, si occidentalizzano, ma non si convertono. La Turchia di Ataturk ha reso la laicità ufficiale e obbligatoria, ma il governo di guarda dall'irritare i musulmani, all'interno e all'estero. Con questo non voglio dire che l'Islam sia superiore come religione: voglio solo spiegare perché le gerarchie cattoliche ne siano ammirate, e qualche volta invidiose, per come si conserva e s'impone. Neppure le più invidiose, però, lo possono imitare, perché ne sono impedite appunto dalla civiltà occidentale. 

Quanto a civiltà, l'Islam ne ha assorbite moltissime: da ebrei, siriani, mesopotamici, bizantini, persiani, indiani. Starei per dire da tutti, se non si dovesse fare un'eccezione per il diritto romano, rimasto estraneo, la sola legge essendo il Corano. E questa è la debolezza dell'Islam in fatto di civiltà, anche perché non esiste un'autorità che dica quale interpretazione del Corano sia autentica. Un'interpretazione letterale risulta in più punti poco civile. Il fiorire dell'Islam a contatto con le civiltà, per altro, è finito da un pezzo: le ultime manifestazioni imponenti si ebbero in Spagna prima della "reconquista". I musulmani hanno trasmesso all'Occidente, Aristotele, i numeri indiani, l'astronomia babilonese, la mistica iraniana, ma questo avveniva nel medioevo. In fatto di civiltà si son fermati lì.

8 ottobre 2001

vmathieu@ideazione.com


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