Quell’immaginazione mai al potere
di Ivo Germano

C’è di che stupirsi per il libro che Luciano Lanna e Filippo Rossi, “Fascisti immaginari. Tutto quello che c’è da sapere sulla destra”, uscito per la Vallecchi, collana Fuori luogo, per la cifra di intelligente qualità rispetto ad un tema, mai e poi mai esplorato e, forse, capito completamente. Le ragioni di uno stupore sono anche la forza di una ricchezza intellettuale, ermeneutica, meta-politica ed altamente simbolica di tutto quello che c’è da sapere sulla destra, come recita l’indovinato sottotitolo che, per chi capisce qualcosa di libri, vale molto, moltissimo riguardo ad un’opera. Annota Filippo Ceccarelli nell’introduzione che “l’immaginazione non sarà andata al potere però anche in tempi di semplificazione consente di ricollocare al loro posto le parole”. E, aggiungiamo, le categorie, anzitutto rivendicando la centralità dell’immaginario di quello che era stato un segmento negletto, aborrito, espulso ai margini, sottaciuto, o, per quel che andasse bene, sminuito ad una tragicomica e farsesca nostalgia identitaria. 

La verità vera è che il tesoro editoriale e saggistico di Luciano Lanna e Filippo Rossi non può essere relegato alla voce “risarcimento danni storiografici e politologici”, tanto meno una cinica acrobazia intellettuale sull’immaginario fascista. Si è qualcosa d’altro, comunque. Quel che capitò ad un romantico Franco Cardini che, giovane, si appassionava a Fidel Castro, ai peccatori di Körmendi, o ai “Sogni muoiono all’alba” di Indro Montanelli, a Salgari ed Hemigway, si ritrova nella filologia espressiva, immateriale e tenace di voci favolose , in grado di connettere un Clint Eastwood a Corto Maltese, un Asterix a un Carmelo Bene, la voce jazz al “Mucchio selvaggio” di Sam Peckinpah, gli occhiali Ray Ban ai ragazzi di Salò, Patty Pravo a “Un mercoledì da leoni”, i supereroi , Sturmtruppen, Tex, Tin Tin a Sabato italiano. Pregevole aver discorso di Walt Disney, Vanzina e Zecchini.

Ai curiosi è regalata la più bella voce mai apparsa su Goldrake. A chi si diletta di filologia consigliamo la lettura della voce “islamica” e “fascistone”. Va da sé che la forza di pensiero e il radicamento, lucido e mai banale, alla potenza espressiva dell’immaginario nutrano ogni riga di un libro che dire fantastico è niente. Anni luce rispetto ai bolsi almanacchi della destra organica.

24 ottobre 2003


ivo.germano@libero.it