Europa? Una Confederazione fondata sul cristianesimo
di Vittorio Mathieu

Secondo la Costituzione italiana, l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro: che cosa costerebbe – pensano i cattolici – dire nella Costituzione europea che l’Europa è una Confederazione fondata sul cristianesimo? Sarebbe altrettanto inesatto, ma anche altrettanto innocuo: un “wishful thinking”. Il problema, però, non è di inserire o non inserire una frase: il problema sarebbe riuscire ad innovare grazie alla tradizione: e qui casca l’asino. 

Ammettiamo che l’Europa cristiana sia un’Europa del passato: il problema è se il passato in generale vada “tenuto presente” o scaricato come inutile. Tutta la storia solleva questo problema. Più d’uno oggi la pensa come Mefistofele: “Passato e puro nulla sono la stessa cosa”. E’ un modo semplicistico di definire il passato come qualcosa che non c’è più. Per certi aspetti può darsi che sia così, ma per altri è vero l’opposto. Pensiamo a ciò che è il passato nella nostra memoria individuale: un numero telefonico dimenticato può darsi che sia nulla, ma un trauma psichico dimenticato agisce molto più intensamente che un trauma psichico ricordato. E ciò che agisce è attuale.

Il problema dunque è: supponiamo che il cristianesimo in Europa sia un passato, questo passato è svanito come un numero telefonico, o agisce tuttora, lo si ricordi o no? Qualcuno può anche essere del parere che agisca in senso negativo, come pensava Nietzsche, ma difficilmente potrebbe sostenere che non agisca affatto: in particolare indirizzando le coscienze nel concepire le relazioni sociali o il rapporto con altre culture. Se questo è vero, anche chi pensi che l’influsso cristiano sia deleterio dovrà preferire che esso rimanga presente nella memoria collettiva, piuttosto che rimanga influente nell’inconscio.

Nessun timore, dunque, per la laicità dello Stato se l’Europa ricorda le sue radici cristiane. Anzi, chi tiene giustamente a quell’ideale avrà interesse a ricordare che esso si è formato in ambiente cristiano, mentre stenta a farsi strada in ambienti diversi. Rimuovere il passato è di danno per la salute mentale, per la libertà, per l’originalità del presente. E a chi diffida della religione, vedendone solo i lati negativi, vorrei far notare che una religione aliena dal fondamentalismo protegge dall’accettare inconsciamente superstizioni peggiori.

12 settembre 2003