Cattivi Pensieri.
All'ombra degli Ulivi e dentro l'urne (elettorali)
di Vittorio Mathieu
“All’ombra degli ulivi e dentro l’urne (elettorali) confortate dal
pianto è forse il sonno della morte men duro?” La domanda del Foscolo è
retorica, non richiede risposta, così come le domande dei referendum ai
quali, perciò, ci si astiene dal partecipare. Inutilmente, per evitarlo,
si cerca di formulare le domande, anziché nel solito modo
incomprensibile, in modo capzioso. Ad esempio, non si chiarisce che cosa
voglia dire “giusta” causa di licenziamento. E perché solo per chi
lavora in un’azienda con più di quindici dipendenti la causa dovrebbe
essere giusta?
L’ingiusta causa di licenziamento, a cui si pensa di solito, è che il
datore di lavoro proponga all’impiegata un “what about?” (con quel che è
sottinteso) e la risposta sia evasiva o negativa del tutto. In realtà,
l’assenza di “giusta causa” ha un significato più tecnico di “causa non
prevista espressamente dalla legislazione”. Una sentenza che fece
scuola, ad esempio, sancì che non è giusta causa di licenziamento da
parte del padrone la risposta, non solo non incerta, ma addirittura
entusiastica da parte della moglie alle “avances” di un garzone.
In teoria un imprenditore potrebbe anche voler licenziare tutti i
dipendenti perché si è stufato, perché vuol chiudere bottega, perché ha
guadagnato (o perduto) abbastanza. Ma la buona ragione di solito è il
cattivo andamento dell’azienda, la quale all’imprenditore, sta a cuore
anche troppo (più della salute, più della moglie, della madre, ecc..).
Diminuendo il personale, suppone che l’azienda andrebbe meglio; anche
magari licenziando un’unica persona giudicata capace di produrre danni
cospicui da sola. Tutto ciò è crudele per i lavoratori, che chiedono
ammortizzatori sociali, ma anche per parecchi imprenditori che, anziché
rischiare il fallimento, preferiscono la protezione dello Stato.
I fautori dell’economia pianificata pensano che solo l’economia protetta
faccia coincidere l’interesse del lavoratore con quello dell’azienda. Il
lavoratore non perde il posto anche se lavora male e l’imprenditore non
perde l’azienda anche se non la sa condurre. Lo Stato è una
assicurazione e riassicurazione. Di dove, però, lo Stato debba trarre i
soldi per svolgere queste funzioni i referendum non lo dicono, e non lo
chiedono. Per questo abbiamo smesso di rispondere ai referendum.
20 giugno 2003
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