Istituzioni e imprese, il nuovo ruolo dei Public affairs
di Carlo Chianese

Li chiamano “Public affairs”. Parte integrante di uno strategico settore delle relazioni pubbliche, hanno come scopo l’instaurazione e il mantenimento di relazioni tra le organizzazioni (imprese, associazioni, organizzazioni no-profit, istituzioni) e le pubbliche stituzioni. Le organizzazioni, tramite i professionisti di pubblic affairs, possono, infatti, soddisfare la necessità di trovare nelle un'interfaccia istituzionale, monitorando ed eventualmente sensibilizzando l’evoluzione del contesto legislativo all’interno del quale esse operano, per così trarre elementi e decisioni strategiche per il raggiungimento degli obiettivi che esse intendono perseguire. Comunicare con le istituzioni pubbliche rappresenta anche occasione di sviluppo e di crescita. Si può dunque affermare che i Pubblic affairs sono fondamentali e necessari in quanto la creazione del valore di un’impresa è direttamente proporzionale alla sua attitudine e capacità di interagire con il quadro istituzionale di un paese, a tutti i livelli, dagli Enti locali al Governo centrale, senza naturalmente tralasciare le Istituzioni europee. 

Obiettivo dei professionisti di Pubblic affairs è informare i decisori pubblici sui temi e sulle aspettative dell’organizzazione, al fine di ottenere un riconoscimento dei suoi interessi. Il contatto avviene in modo diretto attraverso relazioni personali, indirettamente attraverso i cosiddetti “pubblici influenti”, oppure in entrambi i modi, nello stesso tempo o in tempi diversi. In passato le istituzioni pubbliche sono state considerate non sensibili alla realtà sociale e professionale dei cittadini e alle aspettative delle imprese nel campo delle innovazioni di politica industriale, quindi avvertite come non produttrici di valore, di utilità sociale. Oggi si fa strada la consapevolezza che le relazioni e le interazioni con le istituzioni, oltre ad essere necessarie, offrono anche nuove opportunità di sviluppo. E questo sia per il soggetto pubblico che per quello privato, in quanto i vantaggi che derivano dal confronto e dallo scambio di informazioni vanno in due direzioni: per l’organizzazione consistono nel vedere riconosciute le aspettative di realizzazione dei propri interressi (naturalmente all’interno dei limiti fissati ex lege ), per l’istituzione nel seguire da vicino l’evoluzione economico-sociale del paese attraverso le istanze sempre nuove trasmesse da tali interlocutori, che ne delineano il quadro aggiornato in tempo reale.

Relazioni stabili con le istituzioni pubbliche consentono alle organizzazioni, oltre che opportunità di crescita economica e sviluppo commerciale e tecnologico, anche occasioni di instaurare partnership con le stesse istituzioni per la realizzazione di progetti comuni ovvero di promuovere iniziative legislative utili ad avvicinare il diritto positivo alle nuove esigenze del diritto sostanziale. Il punto di incontro tra decisori (chi recepisce e valuta le istanze) e le organizzazioni (chi porta a conoscenza tali istanze perché siano considerate) deve comunque rappresentare un elevato contributo all’utilità sociale. Come dire che il fine che si realizza non è solo quello specifico della singola organizzazione, ma è anche generale e diffuso in quanto apporta un vantaggio indiretto ma sensibile al contesto economico-sociale del paese. 

14 marzo 2003