Investiamo sugli strumenti. I contenuti li abbiamo già
di Vittorio Mathieu


L’intellettuale è solo. Se è autentico (cioè, se si sforza di sviluppare quella strana facoltà che i greci chiamarono “nous” e i latini “intellectus”) è solo perfino quando lavora in équipe. Se non fosse solo sarebbe un manovale dello spirito. Appunto perché è solo, ha bisogno di compagnia. Machiavelli se ne accorse quando lasciò le cariche pubbliche. Di pomeriggio, perciò, giocava a tric-trac, ma la sera, immaginandosi in abiti curiali, cercava compagnie più elevate: di Livio o di Tacito nel passato, di innumerevoli lettori nel futuro.

Oggi, però, l’intellettuale non si fida della fama postuma: è vero che lo scritto rimane, ma rischia di restare sotterrato. Né basta la conversazione ideale con i grandi del passato: oggi si cerca ascolto e risposta nei contemporanei; e per questo son divenuti essenziali e costosissimi i mezzi di comunicazione di massa. Quando Cellini o Michelangelo avevano finito una statua, i passanti appendevano sonetti o epigrammi di critica e di lode. Oggi ci vuole la televisione. Anche le riviste di cultura da sole non bastano. Ma i canali televisivi, pur moltiplicandosi, restano in mano a pochi. Per di più, quando i mezzi di comunicazione si affollano, non basta più neppure trovar posto su uno qualsiasi: occorre quello buono.

Le sinistre lo sanno da tempo, e han saputo come costruire la loro egemonia. Osservò von Hayek che, se si vuole accedere alla classe sempre ambita anche se effimera delle fame usurpate, essere di sinistra è indispensabile. Ora da Firenze è partita una campagna per correggere la situazione, pur senza la pretesa di rovesciarla. Tecniche e strumenti vanno posti in atto con sinergia, non delle idee (che lavorano da sole) ma dell’azione. Ci pensi la parte politica che la cultura ufficiale fin qui ha svillaneggiato, se non vuole soccombere a falsità ripetute. Non si tratta di costruire una controcultura ufficiale, ma di fornire a chi ne è sprovvisto gli strumenti per farsi conoscere. Gli strumenti, non i contenuti, richiedono un coordinamento e un sostegno.

21 giugno 2002