Cattivi pensieri. Quel ministro
“politicamente corretto”
di Vittorio Mathieu
Erano i giorni del G-8 di Genova. Credevo che il ministro degli
Esteri dovesse occuparsi dei rapporti con le potenze estere. Mi
accorsi che preferiva occuparsi dei rapporti con i contestatori
interni, avendo cura di distinguere tra violenti e non-violenti. A
questi ultimi, forse, voleva conferire lo status di enti di
diritto internazionale. Giuridicamente sarebbe stato logico
lasciare che se ne occupasse il ministro degli Interni, ma non
sempre ciò che è logico giuridicamente coincide con ciò che è
“politicamente corretto”.
Che il ministro Ruggiero fosse politicamente corretto risulta da
un’indagine del “Corriere della Sera”, secondo la quale, tra tutti
i ministri, Ruggiero era il più amato dagli italiani. Non dubito
che il risultato scientifico dell’indagine fosse esatto.
L’inchiesta non distingueva - e non doveva distinguere, parlando
di italiani - tra i votanti per la Casa delle libertà e i votanti
per l’opposizione. E, poiché chi era dalla parte della Casa non
avrebbe mai dato un voto negativo a un ministro della propria
parte, mentre chi era per l’opposizione era entusiasta di
Ruggiero, ma dava uno zero o un “due più” a tutti gli altri, è
comprensibile che il risultato statistico fosse quello.
In politica, però, l’apprezzamento degli avversari non è sempre un
buon segno. I fondatori di Forza Italia contro cui i magistrati
d’assalto più si accaniscono, e i benpensanti politicamente
corretti lanciano più strali sono, guarda caso, quelli di maggior
spicco intellettuale e di maggiore capacità politica. Odiati
perché temuti. Per contro, la benevolenza verso un transfuga che,
dai salotti buoni di casa Agnelli, era passato ai barbari (sia
pure in veste di tecnico) fa pensare che il dispiacere per averlo
perduto non fosse poi così grande. Ora Rutelli e compagni si
dispiacciono di averlo riacquistato al punto di organizzare
manifestazioni di piazza, e dicono che ciò che è avvenuto è un
disastro per l’Italia: dunque per loro, che con l’Italia si
identificano. Quanto a me, non esprimo giudizi: sono i
rappresentanti dell’opposizione quelli che manifestano rabbia per
l’occasione di riabbracciare Ruggiero come uno dei loro.
11 gennaio 2002
vmathieu@ideazione.com
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