Niente sesso, siamo antiglobal
di Barbara Mennitti


Una cosa bisogna riconoscerla: la fantasia del popolo antiglobalizzazione non conosce davvero confini. Nel rapido moltiplicarsi delle iniziative, pacifiche e meno pacifiche, “contro il dominio imperiale che ha nel vertice del G8 un’esposizione mediatica evidente”, arriva dalla Rete contro il G8 (www.controg8.com), rigorosamente via e-mail, l’ultima inquietante minaccia: lo sciopero lisistratico. Certo, detto così non significa molto almeno per coloro che hanno lasciato i banchi di scuola da qualche anno, ma subito viene in soccorso degli ignoranti la parentesi didascalica e aggiunge inquietudine all’inquietudine: lo sciopero del sesso. 

Lisistrata, protagonista dell’omonima commedia di Aristofane, per porre fine alla guerra del Peloponneso che da anni ormai travagliava la Grecia, convinse le donne elleniche ad imporre l’astinenza ai rispettivi mariti (e anche a tutti gli altri uomini, vietato barare). Fu uno degli scioperi più riusciti della storia, visto che poco dopo furono proprio i virilissimi spartani ad offrire su un piatto d’argento la pace ad Atene. Come diceva Fabrizio De Andrè in una famosa canzone: “Più dell’onor poté il digiuno”.

Probabilmente memori di tanto successo, i classicisti del popolo di Seattle sperano di ripetere lo storico colpaccio e incitano i loro adepti ad “astenersi dai rapporti sessuali nella settimana dal 15 al 22 luglio 2001 nei confronti (sic!) di quelle persone che collaborano alla riuscita del summit di Genova (funzionari con funzioni organizzative, forze dell’ordine, cuochi, interpreti, esperti di informatica, autisti, addetti alla pulizia...). L’intenzione”, continua il comunicato con la sua prosa barocca, “è di rendere evidente e concreta un’azione tendente a far prendere coscienza a tutte le persone della violenza contro l’umanità e contro i genovesi di cui si rendono in qualche misura corresponsabili”. 

Chissà se Laura (Bush), Ludmilla (Putin), Veronica (Berlusconi), Doris (Schroeder) e tutte le altre accoglieranno l’appello di questa Lisistrata di Seattle e riusciranno a salvare l’umanità. Una cosa, però, è certa: dopo mezzo secolo di femminismo forse si potrebbe chiedere alle donne qualcosa di più.

13 luglio 2001

bamennitti@ideazione.com



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