"Negli Usa Satyricon non sarebbe andato in onda"
intervista a Massimo Teodori di Claudio Landi


Che cosa sarebbe accaduto negli Stati Uniti, patria della democrazia e del pluralismo, se fosse andata in onda una trasmissione come Satyricon? Che reazione avrebbero avuto gli americani di fronte ad un Luttazzi show d'Oltreoceano, in cui fossero state avanzate accuse analoghe ad un importante leader politico? Lo abbiamo chiesto a Massimo Teodori, uno dei maggiori studiosi della politica e della società americana, già deputato radicale e docente di Storia dell'America all'Università di Perugia.

Professore, che cosa crede sarebbe accaduto se una trasmissione come quella di Luttazzi avesse trovato spazio nei canali televisivi statunitensi?

Non so cosa sarebbe accaduto. So per certo, però, che negli Stati Uniti non si fanno trasmissioni giornalistiche, o di satira giornalistica, attraverso cui viene mandata in onda in maniera surrettizia della propaganda elettorale. Il punto fondamentale è un altro. Satyricon ha violato qualsiasi regola della comunicazione massmediatica. E ciò è tanto più vero negli Usa, dove media e giornalismo costituiscono effettivamente un potere neutro, e vengono tenuti fuori dalle dispute elettorali. In America vige una regola somma: separare i fatti delle opinioni. Quando un giornale o una rete televisiva vogliono esprimere il proprio appoggio a questo o quel candidato lo fanno dichiarandolo esplicitamente. Io credo, quindi, che una trasmissione come quella di Luttazzi non avrebbe trovato spazio negli Stati Uniti, dove il giornalismo è giornalismo e l'attività politica è regolata come attività politica.

Ma negli Stati Uniti un candidato alla Casa Bianca, ad esempio, di fronte ad una inchiesta giornalistica, non avrebbe dovuto dare spiegazioni?

Negli Stati Uniti, il giornalismo d'inchiesta televisivo è un giornalismo originale, in cui tutti rispondono di ciò che dicono. Mi pare che quello di Satyricon non si possa propriamente definire tale. Non è stata la trasmissione televisiva a fare l'inchiesta. Si è trattato della presentazione di un libro, che conteneva stralci ricuciti e, peraltro, già ampiamente pubblicati di un'inchiesta. Se una rete televisiva americana facesse un'inchiesta, come è accaduto sugli stessi presidenti degli Stati Uniti, per andare in onda dovrebbe essere supportata da prove inconfutabili, per non rischiare di rispondere in proprio di fronte alle corti di giustizia.

Cioè in termini di risarcimento danni...

Certamente. E ne avrebbe risposto soprattutto per l'effetto lesivo dell'immagine e dell'identità della persona attaccata. Le grandi inchieste televisive americane contro personaggi molto potenti che ci sono state in passato hanno sempre dovuto dimostrare molto attentamente e con una ricca documentazione quello che asserivano. Lo ripeto: il caso anomalo di Satyricon con Luttazzi è stato quello di far passare per giornalistico ciò che era soltanto un pezzo di propaganda politica. Quanto ai contenuti della propaganda, costituita da elementi non dimostrati e messi insieme senza controlli e verifiche, non credo proprio che sarebbero passati negli Stati Uniti. I giornalisti americani rispondono sempre di ciò che dicono: ben difficilmente possono fare o scrivere delle cose di cui non rispondono, perché rischiano di pagare un conto in termini economici salatissimo. Molto di più di quanto accade in Italia. Negli Stati Uniti c'è maggiore responsabilità sia per quanto riguarda lo scontro politico sia per quanto riguarda l'attività giornalistica. In Italia ormai nessuno risponde di nulla: dovremo sempre ricordarci che non c'è libertà senza responsabilità individuale.

27 marzo 2001

appioclaudio@yahoo.com

 

 

 

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