Libera lobby in libero Stato
da Ideazione di settembre-ottobre 2006
Da tempo Ideazione aveva messo in cantiere una sezione di copertina
dedicata al tema complesso e intrigante del rapporto tra lobby e
politica, nella convinzione che il mancato riconoscimento del ruolo
oramai essenziale del lobbismo nelle moderne società post-industriali e
della comunicazione fosse una delle principali cause della corruzione
nella politica e, allo stesso tempo, un segno di arretratezza
dell’intero sistema-paese. Le vicende elettorali nazionali, legate alla
competizione dello scorso aprile prima, alla formazione dei nuovi
equilibri istituzionali poi e alla ridefinizione dei compiti del
centrodestra al tempo dell’opposizione infine, hanno posticipato la
pubblicazione della sezione.
Definitasi con maggiore chiarezza la situazione politica, è giunto
dunque il momento di offrire ai lettori, agli addetti ai lavori e agli
studiosi una prima analisi su lobby e politica. Lo facciamo con una
sezione articolata su due piani. Il primo è quello teorico, con due
saggi divulgativi che impostano il caso italiano e le novità allo studio
del legislatore. Una lettura fatta alla luce della normativa
internazionale ed europea che in materia appare più avanzata e densa di
spunti interessanti. Il secondo è quello più pratico, legato alla
effettiva correlazione che corre in Italia tra politica ed economia in
assenza di un quadro normativo moderno: un’analisi che abbiamo affidato
ad autori che potremmo definire “addetti ai lavori”. Un particolare
riferimento è dedicato alla legge sul finanziamento dei partiti, che in
Italia rappresenta storicamente una pietra angolare di tale rapporto.
Crediamo così di offrire al dibattito generale spunti di riflessione su
un argomento attorno al quale la polemica deve cedere il passo alla
ricerca di soluzioni.
13 settembre 2006
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