Il fascinoso giogo del matrimonio
di Vittorio Mathieu

I coniugi sono uniti da un “giogo”, che li costringe a marciare appaiati. Questo legame oggi è in crisi. Nei buoi aggiogati l’inconveniente era che il più forte spingeva di fianco il più debole per farlo camminare sul terreno più scomodo. Nei coniugi è che i due tendono in direzioni diverse e cercano, appena possibile, di scrollarsi il giogo di dosso. Per questo fu introdotto il divorzio, oggi ambito forse più dalle donne che dagli uomini. Ma qualche volta chi è separato evita di divorziare perché, in questo modo, ha un buon pretesto per non lasciarsi aggiogare una seconda volta.
Non si creda, per questo, che il prestigio del matrimonio sia diminuito. C’è chi lo ambisce nonostante che non gli serva a nulla.

Le coppie omosessuali, che potrebbero unirsi e disunirsi del tutto liberamente, ormai non più ostacolate né dalla legge né dal costume, subiscono talmente il fascino del matrimonio da chiederlo per sé, benché non serva a nulla. Il giogo tradizionale era imposto in vista della prole, in modo che i figli, almeno fino ad una certa età, non perdessero l’appoggio educativo differenziato dei due genitori. Ora, nelle coppie omosessuali non c’è l’inconveniente della prole, e quindi non c’è ragione del giogo. Ma il fascino del matrimonio è tale, che le coppie omosessuali lo vogliono e con esso anche la prole, sebbene sia divenuta un optional anche nelle coppie eterosessuali. Per ora, chiedono la prole mediante l’adozione, ma col progresso delle biotecnologie si giungerà presto a rendere possibile anche una fecondazione assistita. Eterologa, naturalmente: ma quale matrimonio non fu rallegrato dalla possibilità di adulterio?

La Spagna, ansiosa di recuperare il tempo perduto con Franco, tra i paesi cattolici è all’avanguardia. I contratti di matrimonio tra omosessuali potranno essere stipulati là, con tutte le clausole settecentesche (inclusa la nomina di un cicisbeo) e solennizzati con cerimonie pubbliche che li rendano palesi a tutti. Una speciale sezione di avvocati matrimonialisti si occuperà delle liti che sorgeranno inevitabilmente, come nei matrimoni tradizionali. Questo grazie al nuovo leader socialista di quel paese, di nome Zapatero. In spagnolo “zapatero” è la traduzione esatta del tedesco “Schumacher”. Nel caso in questione, però, non ci sembra che la Spagna abbia messo una tigre nel motore.

8 ottobre 2004
 

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