I giorni che hanno cambiato la storia della Spagna
Sabato 13 marzo 2004

Primi effetti collaterali (nauseanti)

Anche se a cadaveri ancora caldi può sembrare pazzesco domani c'è gente che deciderà il suo voto a seconda che sia stata ETA o Al Qaeda. Qualcuno non ha ancora capito bene l'enormità di quel che è successo.

Perché l'ipotesi ETA è ancora in piedi

E' normale che tutti stiano pensando ad Al Qaeda o a qualche gruppo associato. E' molto probabile che si tratti del primo catastrofico attacco del terrorismo islamico sul suolo europeo. Ma allo stato dei fatti una delle migliori analisi è quella di Guido Olimpio sul Corriere di oggi in quanto fa capire perchè l'attribuzione della paternità della mattanza sia così complicata.

Innanzitutto va sgombrato il campo da un equivoco: al contrario di quanto si sta affermando da più parti non è affatto inverosimile che ETA abbia potuto compiere un attentato di queste proporzioni. Il che, ovviamente, non significa che lo abbia effettivamente commesso. Vediamo perchè.

- Per quanto un'operazione del genere abbia avuto bisogno di una lunga e meticolosa preparazione, la sua esecuzione è stata relativamente semplice: nessun pilota da addestrare, solo una gran quantità di esplosivo collocato in tredici zaini e un gruppo di persone incaricato di occuparsi della logistica (dagli orari dei treni, al trasporto del materiale); nessun particolare controllo da superare dal momento che una stazione ferroviaria è per definizione un luogo cui tutti possono accedere senza destare particolari sospetti.
- ETA non è quel romantico gruppo di indipendentisti che cerca sostegno per la propria causa con azioni spettacolari, come invece all'estero si è portati a credere: ETA è un'organizzazione di derivazione ideologica marxista-leninista composta da fanatici assassini che non si è mai fatta alcuno scrupolo ad uccidere civili innocenti: il 19 giugno 1987 un attentato all'Hypercor di Barcellona lascia sul terreno 21 morti e numerosi feriti; l'11 dicembre 1987 un autobomba provoca il decesso di 11 persone a Saragozza (tra loro cinque bambine); il 29 maggio 1991 a Vic (Catalogna) 9 morti (quattro bambine) e più di quaranta feriti. E questo solo per citare gli esempi più eclatanti e tralasciando tutte quelle azioni in cui - anche se i principali obiettivi erano membri delle forze di polizia o esponenti politici - sono state coinvolte anche altre persone.
- Inoltre è falso che ETA abbia sempre avvertito prima di colpire: se non ci credete provate a sostenere questa tesi qui e vedrete come vi risponderanno.

Sia chiaro: non si vuole privilegiare un'ipotesi a scapito dell'altra. E' tutto ancora così vago che sarebbe imprudente farlo. Si sta solo provando a riflettere sul perchè quando alle tre del pomeriggio di quel maledetto giovedì il ministro dell'interno Acebes annunciava che tutti i sospetti riconducevano a ETA nessuno qui si sia stupito. Poi sono cominciate le speculazioni politiche, ma questa è un'altra storia.

Inoltre la possibilità di un patto tra ETA e integralismo islamico è tutt'altro che da scartare: ieri non sono mancati i commenti di chi faceva rilevare che mentre il terrorismo basco ha una matrice nazionalista e laica, quello islamico ne ha una religiosa. E' lo stesso errore che commetteva chi faceva derivare da questa apparente diversità ideologica la conclusione che Saddam Hussein e Al Qaeda mai avrebbero potuto avere legami. Quel che unisce i terroristi è la mentalità totalitaria e la condivisione degli obiettivi: ETA non odia soltanto lo stato spagnolo in quanto tale. ETA, come Al Qaeda, vede nella società democratica liberale un nemico mortale. ETA porta dentro di sè l'avversione per le istituzioni «borghesi» occidentali. E' sbagliato applicare ai terroristi le categorie del dibattito politico tradizionale: quando un marxista-leninista e un fondamentalista di Allah si incontrano, sanno bene di avere un avversario in comune e la miscela è esplosiva. I terroristi non ragionano come noi: la loro cultura è quella della morte, il loro obiettivo è chiunque sia «altro da loro».

Ancora prima del previsto

Sono passate poco più di 48 ore dal massacro terrorista di giovedì e la gazzarra è già cominciata: oggi un migliaio di persone (di cui non è difficile immaginare la provenienza politica) si sono riunite davanti alla sede del Partito Popolare a Madrid per gridare slogan come: «Aznar, colpevole, sei il responsabile», «Si nota, si sente, il governo mente», «Ne mancano 200 per colpa vostra», «La vostra guerra, i nostri morti». Per la cronaca l'adunata è stata ampiamente documentata dalla televisione catalana. Temiamo sia solo un assaggio di quel che verrà. Domani si vota in un clima irreale.

Ultimora

Sono state arrestate cinque persone che potrebbero avere a che fare con l'attentato (falsificazione e vendita di un cellulare ritrovato in una delle borse non esplose). Sono tre marocchini e due indiani

a cura di Enzo Reale, dal blog 1972

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