All’ombra
di Pecoraro Scanio
di Vittorio Mathieu
Qualcuno dirà che vado d’accordo col KGB, ma son contento che abbia
vinto Bush. Anche perché, altrimenti, alla Casa Bianca sarebbe bensì
andato Kerry, ma per l’Italia il vero vincitore sarebbe stato Pecoraro
Scanio. Che i liberal americani siano guidati, in realtà, dalla sinistra
italiana è stato dimostrato dal ritiro del terzo partito in concorso.
Proposto dalla nostra sinistra, in un primo tempo il consiglio è stato
snobbato, ma poi subito pecorilmente seguito: e fu l’unico momento in
cui la candidatura di Bush apparve davvero in pericolo.
D’altra parte, se il terzo partito non si fosse ritirato e avesse diviso
i voti buoni facendo vincere Bush, chi avrebbe impedito a Gavino Angius
di dichiarare le elezioni americane anticostituzionali? Così, invece, il
nostro centro-sinistra avrà un bel dire che gli elettori americani sono
stati turlupinati, e pretendere dimissioni immediate da Bush e dal
vicepresidente, con elezioni anticipate dopo al massimo un anno: la
lobby di Wall Street, determinante nel far votare in massa i cow boys e
i piccoli gruppi rurali (il 4% della popolazione), si aggrapperà alla
strana Costituzione americana per tenere ancora per quattro anni i
repubblicani alla Casa Bianca. La cultura, l’accento bostoniano, il
Massachusset Institute of Technology (che da noi trovano riscontro in
Veltroni) sono stati oscurati, sia pure per poco.
Se occorreva una prova che la reazione internazionale – non più in
agguato, ma allo scoperto – ha inventato il terrorismo di Stato per far
vincere le destre più retrive (in Italia, in Russia, negli Stati Uniti),
questa prova è stata data. Rimane aperto il problema di dare un nuovo
incarico di prestigio a Buttiglione: si potrà assegnargli la presidenza
della Santa Romana Inquisizione.
4 novembre 2004
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