Una guida per l’Europa che verrà
di Angela Regina Punzi
Com’è l’Europa oggi? Certo poco assomiglia al continente di qualche
decina di anni fa. Il nuovo secolo è nato in Eurolandia, in una
dimensione più aperta e più dinamica, una dimensione che ci consente di
viaggiare lasciando i passaporti a casa, di non cambiare più la valuta,
dove le aziende sono attanagliate da una concorrenza sempre maggiore.
Dove sono l’Unione Sovietica, il Muro di Berlino, il Patto di Varsavia e
il Comecon? E dov’è finita la lira? La data del primo maggio 2004 è
indicata da molti come simbolo della riconciliazione di un continente
“artificialmente” diviso dalla storia. Ma quale sarà l’impatto
dell'allargamento dell'Unione Europea a Est sui paesi già membri, su
quelli candidati e su quanti sono stati per il momento esclusi? Per
orientarsi nel nuovo universo europeo, esiste una guida interamente
dedicata all'Europa centro-orientale e ai Balcani che ha proprio lo
scopo di colmare il vuoto informativo su quest'area in continua
evoluzione. Un'opera di informazione e di analisi critica che, dal 1998,
anno dopo anno, aggiorna il lettore consentendogli una consultazione
agile, ma allo stesso tempo ricca di dettagli e di informazioni. La
Guida reca le firme dei maggiori esperti italiani in materia, coordinati
dal Centro per l'Europa Centro-Orientale e Balcanica. Include schede
aggionate su 22 paesi – dalla Russia alla Turchia, ma anche Grecia,
Cipro e le repubbliche europee dell'ex Urss – di cui fornisce un quadro
politico, economico e delle relazioni internazionali, oltre ad una breve
cronologia degli eventi più importanti.
Alcuni saggi analizzano le elezioni svoltesi in alcuni paesi dell'area
balcanica, offrendo un'interpretazione degli avvenimenti che hanno
portato, in alcuni casi, a cambiamenti di rilievo. I paesi dell’ex
Unione Sovietica sono reduci da un faticoso processo di transizione
avvenuto in poco più di un decennio, spesso senza grandi scosse. Un
momento di difficile metamorfosi che ha consentito a questi Stati, che
provenivano da una esperienza socialista ad economia pianificata, la
svolta verso un’impostazione democratica, verso un’economia di mercato,
dove prevale il governo delle leggi, the Rule of Law. Uno spaccato che
ci aggiorna sulle relazioni fra Europa e Stati Uniti, così come fra
Stati Uniti e Russia, sul ruolo della Nato e sui problemi dei singoli
paesi candidati. L’asse franco-tedesco che si indigna di fronte al
presunto filo-americanismo mostrato dai paesi dell’Europa
centro-orientale in merito alla questione irachena, è sintomo della
difficoltà di costruire una politica estera europea che accolga il
consenso di tutti i paesi aderenti.
Bruxelles, inoltre, avrà il difficile compito di sviluppare relazioni
con i nuovi vicini dell’Far East – Russia, Ucraina e Bielorussia – e
lancia nel frattempo l’idea di un’altra Europa, “l’Europa dal basso”,
con l’adesione di Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Serbia-Montenegro
e Macedonia. L’allargamento dei paesi vicini che diventeranno membri
dell’Ue dopo un processo di adeguamento e adattamento sarà un esempio
contagioso da seguire per i paesi dei Balcani occidentali. La posizione
dell’Italia all’interno della nuova geografia europea è ancora
indeterminata. Certamente Germania e Austria avranno un ruolo di primo
piano, ma un’Unione Europa in cui vi fossero a pieno titolo tutti i
Balcani, politicamente ed economicamente stabilizzati, avrebbe una
geografia che restituirebbe al nostro paese un ruolo centrale. In
particolare, la sezione speciale "Le strategie dell'Italia in Europa
centrale, orientale e balcanica: problematiche e opportunità" offre
un'analisi del ruolo della politica italiana nell'ambito
dell'allargamento.
Affascina molto la storia di Kaliningrad, cittadina della Russia
occidentale, sede in passato della Flotta del Baltico, vista oggi come
un’enorme matrioska. Sotto la sua “pelle sovietica”, Kaliningrad cela
l’antica Königsberg, capitale della Prussia orientale. Negli ultimi
dieci anni ha perso la sicurezza economica garantita dall’immenso
mercato dell’Urss, è sprofondata in una crisi che ha colpito tutti i
livelli di reddito e, uno dopo l’altro, tutti i comparti produttivi. Tra
le macerie sta nascendo una nuova città, affaccendata in attività
economiche a carattere familiare, che si scontra in vivaci dibattiti
politici e culturali dopo decenni di silenzio. E mentre gli abitanti
dell’antica capitale prussiana ricordano, e celebrano, un loro
concittadino a lungo dimenticato, Immanuel Kant, l’Unione Europea vede
in questo cittadina la futura cartina di tornasole della sua capacità di
proiettare benessere e stabilità al di là dei propri confini.
6 giugno 2004
a.punzi@libero.it
"Guida ai paesi dell’Europa centrale orientale e balcanica. Annuario
politico-economico 2003", a cura di Stefano Bianchini e Francesco
Privitera. Speciale: "L’allargamento a Est", il Mulino, pag.384, €23,50
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