Il prezzo del riscatto
di Vittorio Mathieu

Che la regia del sequestro degli italiani in Iraq sia in Italia, ormai, lo dicono tutti. Che sia opera del centrodestra non è giunto a dirlo neppure Curzio Maltese. Dunque la regia va cercata a sinistra. Ma non nella sinistra intelligente, che non manca. Va cercata in qualche elemento di cui non faccio il nome, perché ci scapperebbe una querela.

La richiesta del prezzo per il riscatto sembra molto astuta, perché questo prezzo verrà pagato per forza: nelle città italiane, e segnatamente a Roma, non potrà mancare, il giorno della festa della Repubblica, una manifestazione corale contro la guerra in Iraq, di cui verrà gonfiato a dismisura il numero dei partecipanti. Dunque, i sequestratori sembreranno vincenti. Ma la loro vittoria consisterà nel guadagnare alla loro causa quelli che già la pensavano come loro. E a metterli, per di più, in fortissimo imbarazzo, perché non potranno dire che manifestano perché hanno accolto la richiesta dei sequestratori. Anzi dovranno ribadire (e già lo hanno fatto) quella che secondo loro è la verità: che condannano il terrorismo, i sequestri e i sequestratori appunto perché sono pacifisti.

In compenso la trovata toglie d’impaccio il governo di centrodestra che non avrà più bisogno di trattare senza apparire coinvolto. Concorso a premio: chi può essere, nel centrosinistra, l’autore di una trovata così brillante?

27 aprile 2004
 

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